Me stessa. In sette film. 7


– 2046 di Wong Kar Wai (2004)
con Tony Leung e Zhang Ziyi

Ovviamente.
Per l’intempestività dei sentimenti.
Per tutte le volte che ho amato senza essere riamata.
E per tutte le volte che sono stata amata senza riamare

– Ideus Kinki
di Gillies MacKinnon (1998)
con Kate Winslet
e
Holy Smoke
di Jane Campion (1999)
con Kate Winslet e Harvey Keitel

Perché rappresentano il viaggio come fuga dalla quotidianità e come ricerca spirituale.
Perché anche io potrei finire nelle grinfie di un sedicente guru indiano o a bussare alle porte di una comunità di sufi.

– Le relazioni pericolose

di Stephen Frears (1988)
con Glenn Close e Jhon Malkovich

Perché le questioni di principio vengono prima di tutto.
Perché pur di far del male, pazienza se ci si fa male.
Perché so essere cattiva anche con le persone cui voglio bene.
– Ecce bombo
di e con Nanni Moretti (1978)

Perché “faccio cose, vedo gente”.
Perché sono una perfetta perdigiorno, perché cerco (senza troppa convinzione) una posizione nel mondo ma in fondo è l’ozio la mia filosofia di vita.
– Una corsa sul prato
di Bryan Forbes (1978) con Tatum O’Neal e Anthony Hopkins

Perché: una ragazza testarda e il suo cavallo.
– Madame Bovary di Claude Chabrol (1991)
con Isabelle Huppert

Perché Emma è l’essenza stessa dell’insoddisfazione.
Perché come lei vorrei sempre essere in un luogo diverso da quello dove sono, e fare cose diverse da quelle che faccio.
Perché le mie passioni sono brevi, discontinue ma terribilmente intense.

– Il diavolo veste Prada
di David Frankel (2006) Con Meryl Streep

Perché amo la moda e tutto il mondo scintillante che le ruota intorno.
Ma non assomiglio ad Andy, che si lascia conquistare solo a metà, bensì ad Emily, la fanatica senza speranza.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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