Entre désordre et beauté: George Barbier e il déco. 4


George Barbier.
La nascita del déco.

Venezia, Museo Fortuny
30 agosto 2008, 5 gennaio 2009.
Sabato mattina a Venezia girando per negozietti e musei.
Al Museo Fortuny ho scovato un’incantevole mostra su George Barbier e l’Art déco.
Per descrivere le stupefacenti opere di questo artista niente di meglio che usare le sue stesse parole:
“Immaginare la trasformazione del disegno inerte, quando una bella creatura viene ad animare il costume e sotto torrenti di luce a ornare gli ornamenti stessi.
Comporre vivi mazzi di fiori e ruotare il caleidoscopio; diventare il mago che domina i sette colori e al quale sono sottomessi i quattro regni.
Ecco i metalli farsi duttili e fluidi come acqua, i diamanti e le pailettes, le piume a fasci e a frange danzanti, i taffetà e i rasi che di volta in volta riflettono la luce o l’assorbono nel loro morbido spessore. […] Si può creare una protagonista azzurra come il giacinto o ocra come il mandarino, ed ornarla di straordinari costumi nei quali l’amore è ranicchiato come l’ape nel cuore di una rosa”.

Ma in questo delizioso museo, ospitato in un palazzo decadente ed appartato, ho scoperto anche le meravigliose ed impalpabili garze di senta cangiante di Mariano Fortuny.
Mi chiedo davvero com abbia fatto a sopravvivere per tutti questi anni ignorando l’esistenza di tali autentici tesori!

Le incredibili sciarpe di questo alchimista tintore sono state citate da Balzac e da D’Annunzio, che ne ha annodata una al collo della sua eroina in “Forse che sì, forse che no” (uno dei pochi romanzi dannunziani che ho omesso di leggere) ed i tessuti del marchio veneziano sono ora acquistabili sull’Isola della Giudecca (tra l’altro proprio a due passi dall’albergo dove alloggiavo e dal nuovo, splendido Molino Stucky).

Il secondo e il terzo piano del piccolo Museo, pieni come scrigni di abiti, tuniche e stole, mi ha letteralmente stregata,  e prevedo che nei prossimi mesi le stoffe di Fortuny e le incredibili lampade di foggia orientale che decorano i soffitti di questo palazzo e di cui ho visto nei negozi alcune belle riproduzioni, saranno in cima alla lista dei miei desideri.


Nel frattempo sono reduce da un piccolo ma proficuo shopping veneziano: collane, bracciali ed orecchini in vetro di Murano (impossibile resistere, anche perché c’erano i saldi del 50% e dopo l’India i gioielli di vetro mi fanno letteralmente impazzire!); il catalogo della mostra ed alcune cartoline; dei nastri di velluto cangiante da annodare nei capelli o da usare come cinture durante l’autunno in arrivo; un’impalpabile tovaglia a disegni color carminio, ispirata alle stoffe di Fortuny; un ramo di corallo portafortuna, fatto con minuscole perline veneziane.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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4 commenti su “Entre désordre et beauté: George Barbier e il déco.

  • BaiLing

    @ Camay: immagino che meraviglia! 🙂

    Io adoro i gioielli etnici e strani, ma per gli anelli invece sono molto sobria: giusto tre lucciole di Pomellato di tre colori diversi e tutte sullo stesso dito, e poi il solitario regalo del Signor G.

    @Mariposa: bentornata!!!! Allora questo Marocco?!?!?!?

    Riguardo al ciondolo: se lo porti appoggiato alla gola trovo molto belli i nastri di velluto o di seta, magari di un colore che si abbini all’abito che indossi.

    Appena ho un attimo passo da te a leggere i resoconti del viaggio!!!!

  • IoMariposa

    A me hanno appena regalato un ciondolo di “Antica Murrina.Venezia”.

    Non mi piace il laccio applicato, secondo te cosa ci starebbe bene?

    (Si sa che le fashion victim fanno “comunella” tra di loro!)

    🙂