Il papà di Giovanna. 10


Benché io non sia una grande conoscitrice né una grande estimatrice dei lavori di Pupi Avati, questo film mi è piaciuto molto.
L’interpretazione di Silvio Orlando è intensa, commovente e mai sopra le righe.
Il dolore del suo personaggio, sempre composto e dignitoso, passa attraverso l’emarginazione, il paziente martirio quotidiano di chi deve convivere con l’essere segnato a dito dalla gente, l’abbandono e il distacco da ogni affetto; passa attraverso la catartica espiazione di colpe non sue, ed infine giunge all’accettazione e all’evoluzione: l’accettazione della malattia della figlia (sempre accanitamente negata), del proprio fallimento, del disamore di una moglie troppo bella, e l’evoluzione verso una dimensione possibile del suo essere padre.
La ricostruzione dell’Italia fascista è perfetta nei colori, nelle atmosfere e nei suoni.
Da un punto di vista puramente estetico ho amato particolarmente la scena del funerale, in cui i colori lasciano il posto al pathos di un intenso bi-cromatismo: niente altro che il nero dei cavalli del cocchio funebre, delle divise militari, delle mantelle degli scolari; e niente altro che il bianco abbagliante delle corone di fiori e della bara.
Accanto a Silvio Orlando e ad un’invecchiata e dimessa Francesca Neri (comunque bellissima) recita una delle attrici simbolo della profetizzata rinascita del cinema italiano.
L’anti-starlette per eccellenza, quella che Vogue Italia ha definito come un’icona indie pronta a “scalzare l’estetica televisiva della bellezza standardizzata e nazionalpopolare”: Alba Rohrwacher, in un ruolo difficile e a suo modo intensamente poetico.

Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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10 commenti su “Il papà di Giovanna.

  • BaiLing

    Sei decisamente ottimista :-DD

    Se dobbiamo andare a pescare così in là nel passato io cito “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” di Lina Wertmuller, classe 1974.

    Adoro quel film e l’hanno ridato per l’ennesima volta in TV proprio stanotte!

  • BaiLing

    Mi accorgo solo ora che “My name is Tanino” è di Virzì…

    Proprio come il più recente “N, io e Napoleone” altro esempio di film italiano leggero ed intelligente che non mi è dispiaciuto affatto!

  • BaiLing

    @ Protopsicologa:

    grazie dei complimenti 🙂 passerò senz’altro a trovarti!

    @Corrispondances:

    ecco… già la definizione di “mediocre ma dal contenuto forte ed importante” mi fa preoccupare e sorge lo stesso tuo interrogativo “ce la posso fare a vederne un altro così?!?”

    Che poi rimanda anche al commento di zyo…

    @zyo:

    sono a grandi linee d’accordo con te. Non se ne può più dei film volgari di Natale e di tutta la banda di Zelig al cinema!

    Salvo però Antonio Albanese perché negli ultimi due film che ho visto (“La seconda notte di nozze” e “Giorni e nuvole”) interpretava ruoli affatto leggeri ma decisamente ben riusciti, e secondo me si può paragonare in un certo senso a Silvio Orlando per l’evoluzione della sua carriera.

    Per il resto sono dell’idea che è molto più difficile fare un film divertente che non scada nell’idiozia, piuttosto che un film drammatico con l’appendice della famiglia allo sfascio e tutte le miserie umane di contorno.

    Gli americani sono molto bravi a fare film che possano far ridere, piangere, riflettere tutto insieme.

    Noi purtroppo no.

    Ad essere sincera me ne vengono in mente davvero pochi di film italiani recenti che siano ad un tempo spensierati ed intelligenti: cito “My name is Tanino” e poi (anche se decisamente molto meno recente) il delizioso “Prestazione straordinaria”.

    Qualche altra idea?!?

  • utente anonimo

    Dopo Transformers continuo anche io le mie recensioni all’interno delle tue. Probabilmente “il papà di Giovanna” è un bel film, ma bisogna ammettere che ha un titolo orribile! Lo leggo e mi chiedo come gli è venuto in mente un titolo così idiota!

    Ho come l’impressione che certi registi italiani “impegnati” credano che basti il loro nome sulla locandina ed un paio di volti del “nuovo” cinema italiano “emergente” sul cartellone, per farti venire voglia di uscire di casa ed andare al cinema. Purtroppo ultimamente per me non è così e trovo francamente antipatica la piega che sta prendendo il cinema italiano. Potete scegliere fra i seguenti argomenti:

    – Malati o prossimi ad ammalarsi con famiglie sfasciate o prossime allo sfascio

    – Giovani non più giovani che si ostinano ad essere giovani (con famiglie allo sfascio o prossime allo sfascio)

    – Omosessuali che vivono la loro vita con dignità oppure senza, sempre con famiglie allo sfascio o prossime allo sfascio

    – Albanese o i comici Wind sempre uguali a se stessi

    – Vacanze di Natale in giro per il mondo.

    Ma insomma: il divertimento dov’è finito? La creatività dove sta? Perché dobbiamo scegliere fra andare al cinema a sommare ai nostri i problemi di personaggi inesistenti, oppure a fingere di divertirci di fronte a gente che scorreggia alla vigilia di Natale?

    Ieri mi sono guardato per la prima volta “Le ragazze del Coyote Ugly”. Ho sorriso, mi sono divertito, ho canticchiato un paio di canzoni insieme alla bellissima protagonista e alla fine sono andato a letto un po’ più contento di com’ero prima di sdraiarmi sul divano.

    Chiedere ai registi italiani un pizzico di spensieratezza senza idiozia credete sia chiedere troppo? Ultimamente temo di sì!

    Zyo

  • corrispondances

    mi hai convinto, in realtà lo avevo già intuiito, mi chiedo solo se ce la posso fare in questo periodo a vedere certi film…. ne riparliamo dopo RACCONTI DA STOCCOLMA, un film mediocre, ma dal contenuto forte ed importante che mi ha lasciato una rabbia ed un amarezza infinita…… mi saprai dire!!!