#mytravels. La madre del riso. 2


Infine eccomi qua, in quel di Ubud, il cuore cultural-spirituale della magica isola di Bali. Sono frastornata dal jet lag e mezza morta di stanchezza per non essermi riposata un attimo in questi primi giorni di vacanza, ma piena di pensieri disordinati ed impressioni bellissime.

Sulla breve sosta a Singapore non c’è molto da dire a parte che l’albergo era veramente un sogno (ma di questo parlerò in un’altra occasione) e che mi ricordavo una città molto diversa. Ma sono passati molti anni e di certo 11 ore di volo non mi hanno aiutata. Così Orchard Road mi è sembrata un inferno di caos, traffico e rumore, ma sorseggiare un Singapore Sling nell’atmosfera retrò del Raffles Hotel, ascoltando un pianista degno della battuta “suonala ancora Sam” ha reso la mia notte di Ferragosto molto speciale, facendomi sentire per poche ore come un’ eroina triste di un film di Wong Kar Wai.

Bali invece si sta rivelando una meravigliosa ed inaspettata sorpresa.

E’ come una fanciulla di Tagore dagli occhi tempestosi; è l’India che non mi è stato dato di incontrare ma che esiste da sempre (e forse solo) nel mio cuore; è il giardino incantato in cui crescono alberi millenari con gli immensi tronchi avvolti da sarong neri e bianchi, perchè in essi dimorano gli uni accanto agli altri gli spiriti benigni e quelli malvagi, ma il Bene e il Male insieme altro non sono che l’ Armonia dell’Universo; è il luogo magico in cui la spiritualità non ha nulla di estremo ma è bucolica primitiva, panica e un po’ naif ; è l’incredibile isola in cui nei templi, grazie al sincretismo religioso, convivono insieme le Apsara indù e i demoni del buddhismo, e dove Ganesha ha proboscide d’elefante ma occhi di leone.

Visitare quest’Isola per me è come entrare in punta di piedi e con immensa meraviglia nelle pagine di uno dei romanzi che ho più amato in assoluto: il bellissimo, struggente e magico “La Madre del Riso”.

Ed è per questo che il mio spirito superstizioso è rimasto letteralmente incantato davanti ad una coincidenza che non può non essere in un certo qual modo significativa: lo scovare casualmente in un negozietto proprio una statuetta  della Madre del Riso, finemente intagliata in un chiarissimo legno locale (il crocodile wood): sarà Lei il mio feticcio, il mio porte-bonheur perchè questo Viaggio possa essere veramente speciale.



Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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2 commenti su “#mytravels. La madre del riso.

  • BaiLing

    @zyo: seeee!!! Te piacerebbe!!!! Diciamo che AVEVO scritto tutto questo panegirico sul minuscolo schermo del tuo telefonino… Ma che poi avevo anche perso il tutto nei meandri della Rete, compromettendo notevolmente il colore della mia Aura (si vede eh, che mi sono data allo yoga, al tai chi e ad altre astruserie?!?). Insomma per farla breve, alla fine ho dovuto usare il bussiness centre dell’hotel. Pero’ tutto questo panegirico di commento lo sto scrivendo dal tuo Nokia!!!

  • utente anonimo

    Cavoli… per la prima volta mi hai fatto pentire di non essere venuto in vacanza con te! Probabilmente Bali è meglio del mercatino di Pioraco…

    Hai scritto tutta sta roba sul microscopico schermo del mio telefonino? Incredibile

    Zyo