Aneddoti di viaggio. L’arte del massaggio e la ricerca della spiritualità. 15


Nel corso degli anni durante i miei viaggi ho cercato sempre di concedermi del tempo per sperimentare tutti quei trattamenti e rituali che, attraverso una profonda immersione nelle tradizioni e nella cultura locali, giovassero sia al benessere del corpo che a quello dello spirito.

Varanasi, India, 2010Così ho ceduto più volte alle delizie dell’hammam tradizionale, ho nuotato in antichissime vasche termali e ho riposato nel silenzio di una grotta di sale, ho provato il reiki, la moxa e lo shirodhara e ho fatto yoga e tai chi all’alba, in un padiglione nella foresta balinese.

Ho sperimentato anche ogni tipo di massaggio possibile ed immaginabile: dal californiano al javanese lulur, dal massaggio thai a quello balinese, dal pinda sweda al lomi lomi nui, dai massaggi tradizionali africani a quelli con le pietre, dai massaggi con i cristalli a quelli con il bambù.
Fino ai veri e propri massaggi curativi delle medicine tradizionali orientali, come l’ayurveda, l’acupressure o la riflessologia plantare.

E, pur essendo in linea di massima una persona pragmatica, mi sono lasciata affascinare e mi sono avvicinata con grande curiosità a molti piccoli rituali mistici: ho lasciato offerte di fiori e frutta in piccoli templi thailandesi e balinesi; ho partecipato ad una suggestiva cerimonia di purificazione nel centro spirituale di Ananda e alla puja della sera sui ghat di Varanasi; ho assistito con infinita commozione alle danze sufi dei dervisci, ho fatto girare mulinelli e ruote di preghiera tibetani e ho appeso nel vento le mie loungta; e, come ogni occidentale ingenuo, ho avuto il mio spiacevolissimo incontro-scontro con i bramini indiani, per poi riconciliarmi a distanza di qualche mese con la religione indù nel tempio di Siva di Ganga Talao, nell’Ile Maurice.

Varanasi, astrology, steve mccurryPurtroppo durante i miei viaggi, subendo lo scotto di cocenti delusioni, ho imparato anche che certe esperienze (con tutta la buona volontà) non si possono programmare in anticipo, perchè se non è destino viverle c’è poco da fare.
Quattro anni fa mi sono trascinata appresso per tutto il mio viaggio attraverso il Nord dell’India un tappetino da yoga convinta che all’alba, probabilmente sulle rive del Gange, mi sarebbe tornato utile per fare il mio tanto agognato incontro con la meditazione.
Non potevo certo immaginare che, non appena avessi anche solo provato ad avvicinarmi ai sacri ghat sul fiume, sarei stata immediatamete presa d’assalto da venditori ambulanti, mendicanti e sedicenti bramini e che quello di meditare sarebbe diventato il mio ultimo pensiero, sfinita dal caldo ed esasperata e frustrata dagli eventi!

varanasi, children, steve mccurryCosì l’ultimo giorno in India, mortalmente delusa, ho abbandonato il bistrattato tappetino nella mia stanza d’albergo, salvo poi ritrovarmelo insieme agli altri bagagli in aeroporto: il solerte personale del Devi Garh Fort, probabilmente pensando ad una mia dimenticanza, aveva provveduto a recuperarlo per me.
L’ho considerato un segno del destino e mi sono data un’altra possibilità.
Tre anni dopo la mia estate indiana, quasi per caso e senza nessuna aspettativa, ho fatto la mia prima esperienza di meditazione nel modo meno esotico possibile: con un Maestro tedesco, in Umbria.
Ed è stato perfetto così.

Photo credits: Steve McCurry.

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Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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15 commenti su “Aneddoti di viaggio. L’arte del massaggio e la ricerca della spiritualità.

  • Meggie a pois

    Amica, solo leggere questi tuoi racconti mi sono rilassata e ho trovato la pace dei sensi…
    Meditazione: anche a me piacerebbe provare, ma non ho nemmeno fatto mai yoga… altra cosa da provare, che sia l’anno buono?

  • the brunette

    Che voglia di Oriente!
    Sai che non ho mai fatto un massaggio in vita mia? Cioè…escludendo quelli ai piedi che mi fa maritino! 😉
    Spero di recuperare al più presto visto che quest’anno Babbo Natale mi ha regalato una serie di soggiorni tra Spa e Terme…che deve avermi vista parecchio stressata eh…
    p.s. l’India rimane sempre un mio grande sogno, ma mio marito soffre il caldo umido e non c’è verso di convincerlo!…Noioso! ihihihihi…
    Baci

    • Miss Bailing
      Bailing L'autore dell'articolo

      Amica devi recuperare al più presto!!!
      I massaggi sono una vera goduria 🙂
      Anche il Signor G. odia il caldo (sia secco che umido), ma stressandolo a dovere sono riuscita a trascinarlo in India durante il monsone e l’anno dopo in Indonesia… certo, poi ha messo tutto il sub-continente indiano nella sua personale lista nera dei luoghi dove non mettere mai più piede… ma almeno una volta sono riuscita a portarcelo 😀
      Un bacione cara :-***

  • giulia

    eh si, quando si viaggia ci si deve arrendere all’essere considerato un turista dai locali…
    è inutile l’illusione di farsi “viaggiatore” soprattutto quando la fisicità non lo consente (essendo chiara anche io di pelle, occhi e capelli, è difficile camuffarmi fra i locali a meno di non andare nei paesi del nord europa), così le esperienze, forse come è giusto, devono trovare noi senza che noi le cerchiamo e quando ci troviamo in paesi di cultura diversa dalla nostra, il massimo che possiamo fare è respirarne l’aria, l’atmosfera, i profumi (odori…), ascoltarne i suoni e assaporarne i gusti.
    e farli nostri…

    • Miss Bailing
      Bailing L'autore dell'articolo

      Hai ragione Giulia!
      E normalmente non mi disturba più di tanto che sia così… ma per l’India ci avevo sperato davvero di potermi muovere indisturbata in mezzo a loro, almeno in certi luoghi!
      Anche per colpa della malefica Lonely Planet, che suggerisce sempre attività che in realtà sono utopistiche tipo, per l’appunto, iscriversi ad una scuola di yoga locale e andare a fare meditazione in giro per luoghi mistici!!!
      Figuriamoci 😀
      Poi l’India per me è stato uno shock anche per un altro motivo: io sono molto riservata e molto poco “fisica”, odio essere toccata da gente che non conosco.. ma lì era un continuo!
      Tutti a strattonare, spingere, tirarti di qua e di là, cercare di toccarti i capelli… un incubo!
      Invece la cosa molto carina è che adorano farsi fotografare e fotografare a loro volta gli stranieri e quindi era tutto un tripudio di foto vicendevoli 😀
      Comunque non c’è niente da fare: nulla ti colpisce al cuore come l’Oriente 🙂

      • giulia

        questa cosa del fotografare lo straniero la ricordo anche io…
        la sera di capodanno festeggiammo con altri indiani e sono state più le loro foto fatte a noi che il contrario!
        😀

  • Valentina

    Lo avrò già detto deine di volte ma.. amo perdermi tra le tue righe. Mi rilassa leggere delle tue avventure, dei tuoi racconti, recensioni, etc.
    Buona giornata cara.
    Vale