Non chiamatele solo bollicine! 8


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Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ha ottenuto nel 2009 la DOCG che lo ha inserito a pieno titolo nell’élite dei grandi vini italiani, ma la sua è una storia lunga qualche secolo.

La prima citazione scritta del Prosecco risale al 1722, quando l’accademico Francesco Maria Malvolti ne parla nell’VIII volume del Giornale d’Italia; ma la data d’inizio del successo di questo vino viene fatta coincidere con il 1876, anno di fondazione della prima Scuola Enologica d’Italia che ancora oggi è attiva a Conegliano, e dove vennero studiate la tecnica di spumantizzazione (che è quella della rifermentazione in autoclave) e la miglior forma di coltivazione in rapporto alle caratteristiche del territorio.

Conegliano Valdobbiadene Prosecco SuperioreNel 1969 al Prosecco viene riconosciuta la DOC e 40 anni dopo, come abbiamo visto, la DOCG.
La G di Garanzia è molto più di una semplice lettera: è il riconoscimento di anni di lavoro che hanno permesso di raggiungere una qualità eccellente in ogni fase della produzione.
Quella di Conegliano Valdobbiadene è una terra difficile da lavorare, con i vigneti di alta collina dalle ripide pendici, ed è stata proprio la forte pendenza a rendere impossibile la meccanizzazione e a far sì che il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore rimanesse un vino fatto a mano, con la conduzione dei vigneti ancora affidata a piccoli coltivatori e ad una tradizione familiare.

vino in villa 2013_collage_01Le colline della zona di Conegliano Valdobbiadene, con i suoi 15 Comuni, sembrano quasi ricamate a mano dalla perizia dei suoi viticoltori e la bellezza ed unicità di questi luoghi è testimoniata dalla candidatura a Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Paesaggio 3La vite è coltivata solo nella parte più soleggiata dei colli, ad un’altitudine compresa tra i 50 e i 500 metri sul livello del mare, mentre le alture e i versanti esposti a Nord rimangono in gran parte ricoperti di boschi: un’antropizzazione avvenuta quindi nel pieno rispetto dell’ambiente che ha donato al paesaggio un aspetto romantico e selvaggio, accentuato dalla suggestiva corona formata dalle Prealpi Trevigiane e dai molti castelli, pievi ed abbazie che sorgono tra boschi e vigneti.

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Per valorizzare la bellezza dei luoghi, la bontà dei prodotti e l’interessante cucina del territorio è stata creata a partire dal 1966 una Strada del Vino, che collega i luoghi più caratteristici ed importanti per la produzione vitivinicola del Conegliano Valdobbiadene.

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I terreni compresi nell’area della denominazione sono argillosi, di origine alluvionale o morenica e con un’ampia varietà geologica e nel corso del nostro laboratorio di sabato scorso è stato particolarmente interessante ed affascinante poter assaggiare alcuni vini base (non ancora sottoposti alla rifermentazione in autoclave) ed i rispettivi prodotti finali, scoprendo che grande varietà di sentori e di mineralità possa derivare semplicemente dalla diversa natura geologica dei terreni sui cui crescono i singoli vigneti.

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Proprio per valorizzare la forte territorialità di queste uve è stata creata un’interessante denominazione di località “Le Rive”, che rappresenta per l’appunto l’essenza del territorio del Conegliano Valdobbiadene.
Gli spumanti denominati “Rive” sono infatti quelli prodotti con uve provenienti da un unico Comune o frazione di esso, per esaltare le caratteristiche organolettiche che sono conferite al vino dal territorio e per conoscere meglio le molteplici sfumature del Conegliano Valdobbiadene.
La parola Rive nella parlata locale indica i vigneti posti in zone particolarmente scoscese: nel territorio di Conegliano Valdobbiadene sono presenti ben 43 Rive, che indicano altrettante affascinanti espressioni territoriali.

DSC_8473Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è ottenuto da una varietà di vite locale che è stata recentemente rinominata con un termine friulano “Glera”, che significa ghiaia.
La percentuale minima di questo uvaggio deve essere dell’85%; sono poi consentite altre uve locali (Verdiso, Bianchetta, Perera o Glera lunga) e internazionali (Pinot e Chardonnay).

Paesaggio 2Il Cru della denominazione è il Cartizze, rappresentato da una piccola area di 106 ettari di vigneto compresa tra le colline più scoscese di San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, nel comune di Valdobbiadene.
Questo Cru nasce dalla perfetta combinazione di un microclima dolce e un terreno assai vario, con morene, arenarie ed argille, che consentono un drenaggio veloce ma anche una riserva costante di acqua.

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Preservare la ricchezza di questo incantevole territorio e valorizzare la biodiversità delle colline, salvaguardando le specie animali e vegetali che le popolano, sono tra gli scopi primari del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, guidato da Giancarlo Vettorello, che sta cercando un approccio sempre più verde che renda possibile un’armonica convivenza tra viticoltura ed ambiente.

Direttore Giancarlo VettorelloGiancarlo Vettorello, Direttore del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.

DSC_8475Con l’introduzione del Protocollo Viticolo infatti, si è messo insieme un decalogo rivolto ai produttori per ridurre i trattamenti in vigneto e privilegiare i prodotti a minor impatto ambientale nella difesa della vite dai parassiti; si è inoltre avviata una sperimentazione per verificare la possibilità di produrre compost fertilizzante riutilizzando le biomasse derivanti dal legno di potatura e dalle vinacce esauste (PRO.S.E.C.CO: PROduzione Sostenibile di Energia da Combustione e di COmpost).
Un altro progetto molto interessante è quello denominato Biodivigna: uno studio finalizzato a conservare la memoria storica dei viticoltori; a salvaguardare il paesaggio, creando un erbario di specie vegetali spontanee presenti nei vigneti, e a mappare e conservare il patrimonio genetico di viti Glera e dei vitigni minori del territorio.
Grazie a Biodivigna sono state individuate oltre 10.000 viti con più di 70 anni di età e sono stati selezionati circa 600 esemplari che esprimono caratteri significativi.

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Per me è stato davvero emozionante scoprire come, dietro alle bollicine che popolano tradizionalmente i nostri happy hours, esista un mondo affascinante fatto di tradizione, artigianalità, forti legami con il territorio e attenzione per l’ambiente, che danno sicuramente un grande valore aggiunto al buon bere!


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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