#mytravels. A proposito di giardini mistici, melissa e antiche viti. 6


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Qualche giorno fa, durante un tour enologico in Valpolicella, ho fatto una piccola sosta a Venezia per visitare il brolo del Convento dei Carmelitani Scalzi con una guida d’eccezione: Padre Damiano, che mi ha raccontato la storia della Chiesa e del convento e del come e perché quest’ordine di frati sia da sempre legato al concetto di Carmelo (il giardino mistico) e alla vocazione farmaceutica, con la coltivazione della melissa, una pianta officinale dalle interessanti proprietà.

[english translation at the bottom of the post]

Dai primi di giugno il giardino, che è stato oggetto di un’attenta opera di restauro curata dall’architetto Giorgio Forti, è aperto al pubblico attraverso visite guidate che ne illustreranno la complessa simbologia mistica.
Ma andiamo per ordine. L’antico brolo del convento e la Chiesa di Santa Maria di Nazareth (un mirabile esempio di barocco veneziano che custodiva il più grande affresco del Tiepolo, distrutto insieme alla volta a botte da una bomba austriaca nel 1915) sorgono a pochi metri dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia, tanto che la superficie del giardino si estendeva in passato fino all’attuale quinto binario.
Protetto da alte mura che lo isolano dal caos della città lagunare e lo preservano dalle maree, il giardino è un piccolo angolo di Paradiso e calpestare i suoi viali ghiaiosi equivale a compiere un percorso, anche spirituale, di contemplazione della bellezza della Natura, utilizzando tutti e cinque i sensi.

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Nell’architettura del giardino nulla è lasciato al caso ed ogni dettaglio, anche quello apparentemente più insignificante, è stato concepito per rinnovare la tradizione storica dei giardini veneziani e degli orti conventuali e per illustrare l’aspetto mistico-simbolico proprio del Karmel (in ebraico “giardino di Dio”) indissolubilmente legato alle origini dell’Ordine, con i santi fondatori Teresa d’Avila e Giovanni dalla Croce, e alla cultura architettonica dei Carmelitani Scalzi.
Questo incantevole hortus conclusus, che ubbidisce a tutti i canoni della cosiddetta Teologia del Giardino, ospita un parterre  tipico dei giardini formali all’italiana con sette aiuole quadrangolari (sette come i giorni della creazione) che contornano un’ottava aiuola circolare che ospita il Melograno, inteso come simbolo dell’Albero della Vita.
Le sette aiuole rappresentano le tappe di un ideale percorso spirituale ed ospitano un prato erboso, l’Hortus Simplicium, l’orto alimentare dei monaci, il vigneto, l’Hortus Pomarium con quaranta alberi da frutto, l’uliveto e il bosco.
Due di queste aiuole rivestono un particolare interesse: l’Orto dei Semplici, con la tradizionale coltivazione di erbe officinali tra cui spicca la Melissa Moldavica, dalla quale i Carmelitani Scalzi ricavano (in esclusiva fin dal 1754) la famosa Acqua di Melissa con proprietà antiossidanti, antibatteriche e antimicotiche, molto utile per curare il mal di denti, l’insonnia, il mal di testa, i capogiri, le infiammazioni respiratorie, le scottature e le punture d’insetti; e il vigneto, creato utilizzando le varietà mappate e riprodotte nell’ambito del progetto storico-scientifico di eno-archeologia diretto dal prof. Attilio Scienza e gemello dell’incantevole vigneto di Torcello di cui vi ho parlato qualche mese fa.
Il percorso che si snoda attraverso il giardino collegando l’ingresso alla tradizionale porta d’acqua, tipica dei broli veneziani, è arricchito da una grande varietà di piante rampicanti (gelsomino, glicine, vite americana, edera, bignomia gialla e plumbago), alberi di noce, passiflora, iris, alloro, kiwi, kaki, rose e piccoli frutti.
La scelta del kiwi, considerato un simbolo di carità cristiana, si rifà ad un’antica leggenda Maori: il dio della foresta Tana Mahuta chiese a tutti gli uccelli di allontanarsi dal cielo per salvare gli alberi della foresta che stavano morendo mangiati dagli insetti; l’unico ad accorrere in aiuto degli alberi fu il kiwi, che si sacrificò pur essendo consapevole che avrebbe perso le ali e che quindi non sarebbe mai più tornato a volare nel cielo.
Il progetto di recupero del brolo dei Carmelitani Scalzi è stato approvato anche dal Comitato Venice to Expo 2015 che ne ha riconosciuto la grande valenza culturale e ne ha colto le potenzialità in fatto di turismo alternativo.
Per ulteriori informazioni potete consultare i seguenti siti:
www.carmeloveneto.it
www.consorziovinivenezia.it
www.veneziawineandfood.it

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Some days ago I visited the ancient garden of Discalced Carmelites in Venice with a very special guide: father Damiano that told me the history of his Order and the close link between the monastery and the garden, a Hortus Simplicium where the monks keep growing the melissa moldavica, a medicinal plant with many properties.
This ancient brolo was renovated by architect Giorgio Forti according to the canons of the ancient Venetian gardens and to the symbolism of the Christian mystical gardens.
One of the garden’s flowerbeds hosts a small vineyard that is twin to the Torcello vineyard of which I told you some months ago.
Both vineyard were planted by Consorzio Vini Venezia as part of a fascinating project in the balance between archeology and oenology: the recovery and the census of all the vines found in the Venice Lagoon, to give back to Venice its wine heritage.
You can visit the mystical garden and the Torcello vineyard by appointment:
www.consorziovinivenezia.it
www.centroscalzi.it

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Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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6 commenti su “#mytravels. A proposito di giardini mistici, melissa e antiche viti.

  • Fabiana

    Cara Roberta,
    Sono stata di nuovo a Venezia per il ponte del 2 giugno,peccato non avere avuto prima queste informazioni.Io ho visitato il giardino dell’hotel Cipriani alla Giudecca.E’ stato incredibile passare da un paesaggio acquatico ad uno bucolico appena dietro un muro.Ciao Fabiana

    • bailing

      Ciao cara, come stai?
      Che peccato per il giardino 🙁
      Un altro giardino veneziano molto bello è quello del Boscolo Autograph Collection, io l’ho visto in febbraio ed era un po’ spoglio ma immagino che in Primavera/Estate sia davvero incantevole!
      Un bacione :-*