In the mood for Japan #6. Il Ryokan Tsukihitei. 1


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Una delle esperienze più affascinanti da provare durante un viaggio in Giappone è sicuramente quella del soggiorno in un Ryokan, un albergo in stile tradizionale  dove avrete il privilegio di vivere l’ospitalità giapponese come concepita fin dal periodo Edo, epoca a cui si fa risalire la nascita di queste raffinate “locande” che sono rimaste immutate nel tempo.
Non fatevi intimorire da questa descrizione però, perché se è vero che i Ryokan hanno mantenuto tutti gli elementi tradizionali cui si deve gran parte del loro fascino, avrete comunque a disposizione tutti gli indispensabili comfort moderni: aria condizionata, wifi, lussuosissimi prodotti da bagno e deliziosi amenity kit.
Ma andiamo per ordine!
La struttura.
I Ryokan sorgono molto spesso in campagna o comunque in una posizione isolata, circondati da un giardino o da un contesto naturale di particolare bellezza.
Il Ryokan Tsukihitei, che abbiamo scelto per trascorrere qualche giorno di relax a Nara, sorge nel cuore della foresta ancestrale di Kasugayama, considerata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, poco distante dal tempio shintoista di Kasuga Taisha Shrine che si può raggiungere con una breve passeggiata a piedi.
La struttura conta solo 3 camere, ospitate in padiglioni in legno nel folto degli alberi.
Le stanze sono assolutamente spoglie con pavimenti in tatami, la caratteristica tokonoma (nicchia dove vengono esposte piccole sculture, calligrafie o composizioni di ikebana) e porte scorrevoli che danno su una loggia affacciata sulla foresta.
Il bagno.
Una delle cose che mi intimoriva di più del soggiorno in Ryokan era lo spettro delle sale da bagno in comune, che è una delle caratteristiche di questi hotel tradizionali e che mal si addice, almeno nella concezione occidentale, ad un alloggio di lusso.
In realtà, scegliendo con cura la struttura dove alloggiare, troverete molti Ryokan che, adattandosi alle esigenze occidentali, hanno introdotto camere con bagni privati.
Il nostro bagno per esempio era quanto di più confortevole ci si possa aspettare, dotato di toilette e di furoba con vista panoramica sulla foresta (la furoba è la stanza adibita al furo, il bagno rituale giapponese, che prevede di immergersi per rilassarsi in una vasca di acqua bollente dopo essersi lavati con cura).
Il servizio.
Soggiornando in un Ryokan avrete modo di vivere un’esperienza assolutamente fuori da comune: sarà molto raro incrociare gli altri ospiti (lusso in Giappone significa innanzitutto privacy) e vi sembrerà di essere soli al mondo, in un minuscolo universo parallelo fatto di piccoli e complessi cerimoniali che ruotano tutti intorno a voi.
Arrivando in taxi troverete il personale schierato ad attendervi: vi accoglieranno con una profusione di inchini e complimenti, vi faranno togliere le scarpe, vi faranno indossare un paio di pantofole e la vostra cameriera personale in abiti tradizionali vi scorterà cerimoniosamente fino alla vostra stanza, dove provvederà a servirvi il tè.
Questo complesso cerimoniale si ripeterà identico ogni volta che farete rientro nel Ryokan e la vostra cameriera (solitamente una donna anziana e molto esperta) sarà sempre la stessa, a vostra disposizione per soddisfare ogni esigenza per tutta la durata del soggiorno.
Sarà lei a servirvi la colazione e la cena, a prenotarvi i taxi, a preparare i futon per la notte e a ripiegarli al mattino, a farvi i complimenti per come avete indossato il kimono o acconciato i capelli, a farvi un milione di inchini ogni volta che partite e tornate e a salutarvi con parole così gentili da farvi commuovere quando ve ne andrete per l’ultima volta.

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L’abbigliamento.
Ci è capitato in altri alberghi di avere un’assistente personale (e ricordiamo ancora con affetto la nostra cara Yanti di balinese memoria e l’eco-concierge che si occupava di noi in Costarica) o di sentirci ospiti assolutamente speciali, ma in nessun hotel erano ancora riusciti a farmi sentire come una dama di corte appena uscita dalle pagine delle Note del Guanciale, con tutti i suoi complessi rituali di vestizione!
Nei Ryokan infatti si lasciano in valigia gli abiti occidentali e si indossa lo yukata, il kimono estivo informale, accompagnato da tutti gli accessori che tradizione comanda: la haori (giacca da kimono), i tabi (calzini che dividono l’alluce dalle altre dita del piede), la obi (cintura da annodare con un grande fiocco) e i kanzashi (spilloni con cui acconciare i capelli).
Ogni sera si trova in camera una combinazione di yukata ed accessori in colori diversi e non avete idea di quanto sia complicato (e divertente) trasformarsi in una perfetta ed aggraziata fanciulla giapponese!
Il cibo.
Uno dei tanti buoni motivi per soggiornare in un Ryokan è quello di poter assaggiare la raffinatissima cucina Kaisekinel Ryokan Tsukihitei, che è molto rinomato per l’elevata qualità della sua cucina, si mangia da soli in una sala riservata, serviti dalla propria cameriera personale.
Preparatevi a sedere a tavola per molte ore e ad assaggiare un gran numero di piccole ed elaboratissime portate, decorate con elementi stagionali come foglie e fiori e servite in ciotole e piatti di grande bellezza.
Un’altra esperienza particolare che si può provare nei Ryokan è l’Asa Gohan, la colazione tradizionale giapponese, che è un vero e proprio pasto composto da un lungo elenco di cibi che comprendono tra le altre cose riso bollito, zuppa di miso, pesce, tsukemono (tipici sottaceti serviti in piccoli pezzi), tamagoyaki (omelette giapponese), nattō (fagioli di soia fermentati) e tofu.
Benché tutti questi cibi siano molto distanti dai gusti occidentali (specialmente di prima mattina!) vi assicuro che la colazione tradizionale è un’esperienza affascinante, da provare almeno una volta durante il viaggio!
La scelta e la prenotazione di un Ryokan.
Ed eccoci arrivati ai travel tips!
Io ho scelto lo Tsukihitei basandomi sui post di una delle mie blogger preferite e ho prenotato attraverso un’agenzia viaggi giapponese, pagando l’intero ammontare del soggiorno con più di sei mesi d’anticipo.
Ci sono anche dei Ryokan (o alberghi che si definiscono tali) prenotabili su Booking.com ma vi invito a scegliere con molta cura se volete vivere un’esperienza il più possibile autentica: molti di questi hotel infatti, pur avendo alcune caratteristiche in comune con i Ryokan e pur essendo in linea di massima molto belli, non offrono agli ospiti il servizio attento e personalizzato di un vero Ryokan e non possono vantare una cucina Kaiseki di alta qualità, quindi rischiereste di rimanere in parte delusi.
Come potete immaginare l’unico punto dolente del soggiorno in Ryokan è il prezzo che, pur dipendendo dalla stagione e dalla struttura, difficilmente sarà inferiore ai 500 euro a notte per due persone: una spesa di cui però, sicuramente, non vi pentirete!

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Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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