Elogio alla Lentezza ( o Noiezza). 1


L’Estate è la stagione migliore per apprezzare la Lentezza.
La temperatura elevata ci costringe a rallentare le attività, le vacanze ci fanno ritrovare ritmi naturali e piaceri dimenticati: stare seduti a leggere un buon libro, fare lunghe chiacchierate con gli amici, passeggiare in bicicletta o concedersi un bicchiere di vino al tramonto accompagnato da belle conversazioni e risate.
Ci  sono  piaceri che dovremmo concederci tutti i giorni ma spesso, nella frenesia del quotidiano, siamo troppo impegnati a concludere al meglio la nostra giornata lavorativa e finiamo per dimenticarcene per i troppi impegni.
I ritmi accelerati, alimentati e potenziati dalla tecnologia, ci riempiono le giornate: controllare le mail prima di andare a dormire, controllare le ultime notizie o notifiche un istante prima di chiudere gli occhi… tutto questo non aiuta il nostro cervello e di conseguenza il nostro stress.
Essere troppo attivi, ricettivi e connessi  non ci fa sempre bene perché il nostro cervello ha bisogno di lavorare con tempi più lunghi di quelli a cui ci stiamo abituando.
Dovremmo imparare a rallentare i nostri ritmi, a disintossicarci dalla tecnologia, a smettere di pensare di poter risolvere tutto il prima possibile.
Anche le nostre vacanze finiscono con l’essere snaturate, perché se è vero che ormai le distanze con il mondo si sono accorciate (favorite come sono dal trasporto aereo e dai mezzi veloci) è anche vero che spesso tutto finisce con l’andare in tilt ( coincidenze che saltano, scioperi, overbooking) e l’andata e il ritorno dal Paradiso che ci siamo scelti diventa una vera e propria Via Crucis
Come possiamo reagire? Raggiungendo la meta con lentezza e per tappe, individuando mete di nicchia, poco affollate e caotiche, puntando sull’essenziale e soprattutto sulla bellezza e sull’arte.
La Natura è la prima forma di bellezza e noi ne facciamo parte, insieme alla Vegetazione e agli Animali, e quindi riprendere i contatti con essa ci ricarica di benefici.
Camminare a piedi nudi sul bagnasciuga o su un prato, sederci sotto un albero a leggere un libro, fare un pic-nic sono solo tanti piccoli modi per ricaricarci di energie.
Talvolta il benessere è più vicino di quanto si possa immaginare, anche ora che il ritorno dalle vacanze ci ha ridotti in uno stato di autentica prostrazione: entrate a camminare in un parco storico, in un giardino–orto botanico o nel chiostro del monastero della vostra città,.
Non serve raggiungere posti lontani o esotici per ritagliarsi un momento di Lentezza!
La bellezza naturale di alcuni luoghi cura lo spirito prima del corpo e anche l’Arte ha un suo potere sul nostro stato psicofisico, rilassandoci e coccolandoci con la sua bellezza e con i suoi tempi.
Non esiste (o non dovrebbe esistere) un Arte mordi e fuggi,  sia nella produzione che nella fruizione, anche se talvolta, visitando le grandi città d’arte, ci sembra proprio il contrario quando osserviamo le orde di turisti in fila che corrono da un museo all’altro, collegati al microfono di una guida che parla alla velocità della luce!
Proprio ispirandosi a questo Guan Xiao ha presentato alla Biennale di Venezia un video dedicato alla diffusione dell’immagine del David di Michelangelo nella cultura popolare contemporanea: uno sfruttamento dell’immagine così estremo da privare l’opera stessa del suo significato.
Ma per sottrarci a tutto questo possiamo scegliere una vacanza ( o un rientro dalle vacanze) adatta a riconquistare ritmi lenti, piaceri semplici e benefici che possiamo riportare con noi nella quotidianità.
Senza dimenticarci degli outfit estivi: prolunghiamo il più possibile il beneficio del confort dato da fibre naturali, colori che ci illuminano e forme che valorizzano il nostro corpo, lasciandolo libero e sollevando il nostro umore; non torniamo a casa dalle vacanze infilandoci nel consolatorio completo total black e immolandoci subito sull’altare dei tacchi ma impariamo a prenderci il nostro tempo!

ph. credits @iTomm and @co_respondances

Libri da leggere:
– Elogio alla lentezza di Lamberto Maffei, 2014.
Considerazioni di un neuro scienziato in merito al funzionamento del nostro cervello e ai ritmi folli al quale viene sottoposto quotidianamente nell’era digitale.
– Un indovino mi disse di Tiziano Terzani, 1995.
Nel 1993 Tiziano Terzani decide di dare ascolto per un anno alla profezia di un indovino cinese che lo aveva messo in guardia sul pericolo che avrebbe incontrato volando, provando a spostarsi con tutti gli altri mezzi di trasporto a disposizione.
Ogni posto luogo una miniera. Basta lasciarsi andare. Darsi tempo, stare seduti in una casa da tè a osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l’amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente là dove si è: basta scavare.”

Film da vedere:
Lezione 21 Alessandro Baricco, 2008.
Un film visionario, esteticamente appagante e ricco di riflessione e di spunti.
“La vera tragedia è che la forza invecchia nella complessità e la leggerezza nella pazzia.
La forza costruisce e costruisce e alla fine non c’è più spiraglio, non trovi più una porta aperta, niente.
E la leggerezza sempre svapora, diventa una cosa inutile come un volo senza uccelli.”

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Correspondances

Informazioni su Correspondances

Poliedrica, eclettica, versatile, creativa, a tratti confusa, raminga ma in cerca di un centro di gravità permanente. In divenire e si fa largo "à travers des forêts de symboles". Pochi punti fermi: arte, moda, spettacolo, se possibile con una visione etica. Passioni: fotografia e viaggi, bussola puntata ad Est. Nell'attesa legge Terzani e visita musei etnografici ed archeologici.

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