#mytravels. Tarnów e Zalipie.


Qualche mese fa navigando in internet ho scoperto per caso l’esistenza di Zalipie, un minuscolo villaggio poco distante da Cracovia celebre per le sue case dipinte: come potete immaginare sono bastate poche foto per far scattare il colpo di fulmine e per organizzare un viaggio in Polonia!
La tradizione dei cottage dipinti (in polacco”Malowana Chata”) pare che sia nata per un motivo di ordinaria manutenzione: le pareti interne delle case si scurivano a causa della fuliggine e per avere un po’ più di luce durante i lunghi mesi invernali le donne iniziarono a decorarle con disegni bianchi che divennero man mano sempre più elaborati e complessi.
E’ grazie a Felicja Curyłowa, artista folk nata a Zalipie nel 1904, che l’usanza di abbellire le pareti interne delle case si trasformò in una vera e propria forma d’arte tramandata di madre in figlia, che ha coinvolto l’intero villaggio e ha regalato a Zalipie quell’aspetto fiabesco che l’ha resa unica al mondo.

Dopo la morte di Felicia, avvenuta nel 1974, la sua casa è stata trasformata in un Museo che vi lascerà a bocca aperta per la bellezza dei fiori dipinti letteralmente in ogni angolo e per la finezza dei dettagli, impossibili da descrivere a parole.
Dom Malarek è invece la casa delle pittrici, un centro culturale dove potrete partecipare ad un mini workshop di pittura e cimentarvi nella creazione di un piccolo oggetto in ricordo del vostro viaggio a Zalipie.
Le artiste ci hanno raccontato che il villaggio sta diventando molto celebre in Estremo Oriente e che alcune pittrici giapponesi si sono fermate per diverse settimane, per imparare la tecnica utilizzata per dipingere questi coloratissimi fiori naif che sono tutti diversi uno dall’altro, visto che nascono dalla fantasia delle artiste che non si ispirano ai fiori esistenti in Natura ma ne creano di fantastici ed immaginari.

Per raggiungere Zalipie da Cracovia bisogna arrivare in treno fino a Tarnów e poi prendere il bus numero 9, che parte proprio di fronte alla Stazione.
Il mio consiglio è però quello di organizzare un’escursione di un’interna gioranta e di visitare non solo l’incantevole villaggio di Zalipie ma anche Tarnów, che vanta una città vecchia considerata un vero e proprio gioiello rinascimentale.
All’inizio del XVI secolo Tarnów contava già 1200 abitanti era era una delle più belle città della Polonia con un magnifico palazzo municipale, una cinta muraria e qualcosa di più unico che raro per l’epoca: condutture d’acqua e fognature!
La città ha preso il nome da Jan Tarnowski, grande Etmano della corona, a cui si deve lo splendore dell’architettura di influenza italiana: il nobile chiamò infatti a lavorare in città l’architetto Gian Maria Padovano che ridisegnò l’imponente Ratusz e molti altri palazzi.
All’interno del Mnicipio di può visitare il Museo Distrettuale dove sono conservati alcuni splendidi oggetti appartenuti alla famiglia Tarnowski come i finimenti e le selle ornati di pietre preziose e la meravigliosa armatura da guerra ornata di candide ali che servivano a spaventare i cavalli dei nemici.
La Cattedrale della Natività di Maria è un bellissimo esempio di gotico polacco mentre la Chiesa di San Martino, costruita nel XV secolo, è uno dei pochi esempi di architettura sacrale in legno perfettamente conservati.

Due indirizzi iperdibili a Tarnów:
Mangiare.

Nel cuore della Old Town fermatevi a pranzare da Sofa, un locale super trendy dove assaggiare zuppe, insalate, bowls, limonate fatte in casa e dolci che definire deliziosi è riduttivo.
Birre artigianali.
Se siete dei #beerlovers non potete mancare una tappa nello shop di Browar Trzech Kumpli, un birrificio locale nato quasi per gioco dalla passione di tre amici (il nome in polacco significa proprio “Tre Amici”) che hanno iniziato nella cucina di casa e che oggi producono 30 tipi di birre diverse tra Pils, Boc, Weizen ed IPA moderne.
Il loro motto è “brassiamo ciò che ci piace” e il loro obiettivo è quello di creare birre in grado di rappresentare con orgoglio la scena della birra artigianale polacca in tutto il mondo.
Che dire? Secondo noi ci sono riusciti benissimo! Andate a dare un’occhiata al sito (che è anche in lingua italiana) perché la loro storia vale davvero la pena di essere letta e le loro birre di essere assaggiate!
Da non perdere la PAN IPANI (signature beer dell’azienda), le Barrel Beers (molto forti, invecchiate in botti di bourbon o rum), le Starter American (birre leggere ed easy adatte ad essere consumate come aperitivi), le cosiddette Foggy Beers (IPA dallo stile contemporaneo), l’Idiota (Russian Imperial Stout che prende il nome dal romanzo di Dostoevskj) e l’unica birra in stile polacco, un prodotto leggero e rinfrescante, dal leggero sentore affumicato che ha addirittura vinto una medaglia d’oro!


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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