Viaggio in Italia #1. I colori di Burano.


I miei lettori di vecchia data conoscono di sicuro la mia ossessione per casette colorate, finestrelle fiorite, portoncini decorati ed angolini pittoreschi: un’ossessione che risale sicuramente all’era ante-Instagram, ma che l’estetica imposta dal social network non ha fatto altro che acuire.
Se avete letto l’articolo scritto lo scorso Autunno e dedicato alla mia personale classifica delle città colorate più instagrammabili, vi sarete forse meravigliati di non trovare nessuna destinazione Italiana.
Faccio mea culpa e confesso che in tanti anni (e in tanti giorni trascorsi nella romantica e decadente Venezia) non avevo mai trovato il tempo di visitare Burano, che tra le numerose destinazioni Italiane declinate in technicolor è sicuramente quella più romantica ed instagrammabile!
E quando avrei potuto rimediare se non durante questa dolceamara Estate del 2020?
Complice il covid-19 che ci impedisce di volare alla ricerca di destinazioni esotiche dai nomi evocativi e spesso impronunciabili, eccoci infatti a “ripiegare” tutti sul “Viaggio in Italia”, andando a riscoprire tutte quelle destinazioni iconiche che hanno stregato i viaggiatori fin dall’epoca romantica dei “Grand Tour” cari a Goethe.
Vi anticipo già che le mie vacanze estive NON saranno italiane e che sono già scappata per un breve week end oltre i confini nazionali non appena le riaperture lo hanno reso possibile, ma anche io sto scoprendo (o riscoprendo) alcune mete incantevoli del Bel Paese che vi racconterò nel corso dell’Estate.
La prima tappa di questo mio “Petit Tour” è stata per l’appunto Burano, a pochi giorni dalle riaperture dei confini regionali, quando trovare un treno ad alta velocità era ancora una scommessa.
Sono partita con due cappelli di paglia, un trolley nuovo di zecca (quello vecchio, compagno di innumerevoli viaggi, è morto sul campo durante il mio rocambolesco ritorno da Kathmandu) e una cartella di immagini nel cellulare denominata “Burano Instagram spot”.
Inutile dirvi che l’elenco di location da immortalare è stato immediatamente spazzato via dal tripudio di colori accecanti, dal dedalo di calli e sottoportici, dalla luce liquida che riempiva campi e campielli e dall’aria satura di salsedine e gelsomini in fiore: dopo 100 giorni di lockdown la bellezza di Burano mi ha letteralmente travolta e sopraffatta e non sono stata in grado di fare niente altro che girare senza meta, con gli occhi sgranati per la meraviglia, scattando centinaia e centinaia di foto.

Travel tips:
– Noi abbiamo avuto la fortuna di visitare Burano pochi giorni dopo la riapertura dei confini regionali e abbiamo dovuto dividere l’Isola solamente con i locali e pochi turisti, godendo appieno di ogni momento.
Normalmente però Burano è letteralmente presa d’assalto dai visitatori che arrivano in giornata con i vaporetti da Venezia quindi il mio consiglio è quello di dormire sull’Isola come abbiamo fatto noi, per poter godere della bellezza di mattinate quiete e tramonti spettacolari.
Noi siamo state ospiti dell’albergo diffuso Casa Burano e del wine resort Venissa di cui vi ho raccontato già qui.
– Non potete lasciare Burano senza aver assaggiato il tipico e succulento Risotto di Gò, preparato con un profumato brodo a base dell’omonimo pesce di laguna.
Un indirizzo storico dove degustarlo, accompagnato ovviamente da un buon Prosecco, è la Trattoria Al Gatto Nero.
– Un souvenir perfetto da regalare sono i Buranelli (anche detti Bussolà) e le Essi di Burano, caratteristici biscotti a forma di ciambella o di S.
– Burano è famosa anche per i suoi preziosi merletti artigianali, la cui tradizione è vecchia di più di 500 anni e sull’isola esiste perfino un Museo del Merletto.
– Se è vero che l’intera Isola è un unico e coloratissimo Instagram spot e che troverete centinaia di scorci pittoreschi da immortalare, non perdetevi comunque la casa più famosa, quella di Bepi Suà in Via al Gottolo, con le sue originali decorazioni geometriche.
Dietro a quella facciata variopinta si nasconde la storia bellissima e malinconica dell’artista autodidatta Giuseppe Toselli, una storia che vale davvero la pena di conoscere e celebrare con una foto ricordo.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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