Incontri casuali. 3


Sono tornata dalla mia breve pre-vacanza di tre giorni in Umbria e devo dire che sono stata meravigliosamente bene: ho montato tutti i giorni il mio adorato quadrupede, ho preso il sole, ho nuotato e ho letto tantissimo.
Ed ho perfino fatto amicizia!
Ma andiamo per ordine.
Ho dormito in due diversi alberghi entrambi molto carini.
La prima notte l’ho trascorsa alla Fattoria Caldese un bellissimo Golf Club immerso nel verde delle colline umbre, con tanto di maneggio, piscina e centro benessere.
Le camere, arredate nel tipico stile country-chic che caratterizza i vecchi casolari umbri, sono confortevoli e molto curate nei particolari; la piscina panoramica è un vero piccolo paradiso, e se il tempo non è dei migliori ci si può rifugiare nel centro benessere per nuotare nella grande piscina riscaldata, fare un idromassaggio e un percorso Kneipp, o concedersi un trattamento rilassante.
Io non gioco a golf e quindi non sono in grado di giudicare il green dal punto di vista tecnico, ma vi assicuro che dal punto di vista puramente estetico è un vero incanto.
Gli ospiti della Fattoria possono cenare nella bella Sala della Musica, caratterizzata da archi e muri in pietra, e decorata con vecchi strumenti musicali; la cucina umbra è gustosa e si possono assaggiare vini e pietanze locali.
Ma la cosa che mi piace di più di questo Country Club in cui ho soggiornato per la seconda volta è sicuramente un’altra: è il contrasto tra l’ambiente assolutamente chic (ed anche VIP visto che durante il mio primo soggiorno mi sono trovata a pranzare al tavolo vicino a quello di un famoso ex calciatore), e il personale senz’altro cortese ed efficiente, ma anche molto rilassato ed un tantino “rustico”; contrasto che dona al luogo una pennellata di colore locale tipicamente umbro (e chi conosce l’Umbria e le sue genti può capire a cosa mi riferisco!).
Insomma un luogo che consiglio caldamente.
Per la seconda notte invece ho optato per un hotel in cui non avevo mai soggiornato: il Villa San Donnino una suggestiva villa settecentesca immersa nella pace di dolci colline coperte di cipressi ed uliveti, e dotata di una gigantesca piscina.
Qui le camere sono meno belle: lo stile settecentesco risulta un po’ stucchevole e c’è poca attenzione per i particolari; i bagni poi sono decisamente vecchiotti ed inadeguati.
Ma, nonostante questo, l’albergo non mi è dispiaciuto: innanzitutto è letteralmente fuori dal mondo ed è quindi perfetto per qualche giorno di relax o per una fuga romantica; e poi meritano decisamente un bonus la piscina circondata da altissimi cipressi, e i prezzi molto abbordabili.
Altro bonus per l’atmosfera retrò che mi ha fatto tornare in mente il film “Un té con Mussolini”: attempate signore inglesi e francesi sdraiate in piscina con i loro castigati costumi interi, o sedute su un prato all’ombra dei cipressi, intente a dipingere ad acquarello la facciata della villa o il panorama campestre.
(Guardandole mi è venuta voglia di iniziare a dipingere e non è escluso che provi a cimentarmi con i pennelli in autunno!).
Ma la cosa più carina della mia mini-vacanza è stata senz’altro legata ad un episodio assolutamente casuale: giovedì sera sono scesa a cena con il mio fidato romanzo nella borsa e stavo per sedermi ad un tavolo apparecchiato per uno, pregustandomi una bella cenetta silenziosa, quando sono stata invitata dall’unica altra commensale a sedermi con lei.
Lì per lì ero piuttosto seccata perché non avevo affatto voglia di fare conversazione ma sarebbe stato molto scortese rifiutare, e così ho accettato l’invito della sconosciuta di malavoglia.
Ho dovuto subito ricredermi: non solo la sua compagnia si è rivelata piacevolissima, ma ci siamo addirittura trovate a parlare di cose di cui non avrei parlato neppure con amici di vecchia data, spaziando dalle chiacchiere futili alle riflessioni esistenziali e alle confidenze.
La mia nuova “amica” vive in una città che adoro e fa un lavoro delizioso, e inoltre è una bellissima ed interessantissima persona.
Questo incontro casuale mi ha fatto di nuovo riflettere sul concetto di Karma, e di come a volte siano proprio una decisione assolutamente banale, una serie di coincidenze o perché no, addirittura un disgraziato imprevisto, a determinare chi conosceremo nella nostra vita e chi invece ci limiteremo ad incrociare.
Se la mia solitaria e dolce compagna di tavola non fosse stata lasciata sola a malincuore in un luogo così romantico e suggestivo dal suo “Amico” (forse un amante sfortunato con una moglie impicciona e zelante?!?) io e lei non ci saremmo mai incontrate.
O forse ci saremmo semplicemente incrociate come accade ogni giorno a migliaia di individui, ma non avremmo mai condiviso pensieri, idee e chiacchiere.
E sarebbe stato decisamente un peccato.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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