Ricordi d’infanzia. 3


Ieri sera mi sono beatamente addormentata sul divano durante la visione del film “Mio fratello è figlio unico” di Daniele Luchetti (invero piuttosto noioso perché altrimenti, nonostante la discreta quantità di vino siciliano bevuta a cena, non avrei mai ceduto al sonno), e mi sono risvegliata durante i titoli di coda, sulle note di una canzone che per me ha un enorme valore simbolico.
Durante la mia prima infanzia passavo tutti gli anni i mesi estivi (rigorosamente tre) al mare con mia nonna, in un luogo che nei miei ricordi ha assunto connotazioni mitologiche, come una sorta di Macondo di marquéziana memoria.
E in questo luogo c’era un baretto con un bigliardino e un vecchio juke box che nei miei ricordi suonava sempre (o quasi) la stessa canzone, in cui una fantomatica lei danzava tra “stelle accese”.
Ho messo in croce il Signor G. per un sacco di tempo con questo mio sfuggente ricordo infantile, senza mai riuscire a risalire al titolo di quella famosa canzone, fino a quando un giorno non l’ho sentita proprio alla radio rischiando una crisi isterica per l’emozione.
Ovviamente quella che ho sentito per caso più di venti anni dopo era una cover, ma dalla cover (dei Velvet e Super B) sono risalita all’originale: la melodica e un po’ kitsch canzone di Nada “Amore disperato”, la colonna sonora della mia infanzia balneare.
E scusate se non riesco a resistere alla tentazione malsana di postare qui l’insipido e romantico testo!

Sembra un angelo caduto dal cielo
com’ è vestita quando entra al “Sassofono Blu”
ma si annoia appoggiata a uno specchio
tra fanatici in pelle che la scrutano senza poesia.
Sta perdendo, sta perdendo, sta perdendo, sta perdendo.
Sta perdendo, sta perdendo, sta perdendo, sta perdendo tempo

Una sera incontrò un ragazzo gentile
lui quella sera era un lampo e guardarlo era quasi uno shock.
E tornando, e tornando, e tornando, e tornando.
E tornando, e tornando, e tornando, e tornando a casa

Lei ballerà tra le stelle accese
e scoprirà, scoprirà l’amore
l’amore disperato.

Dopo quella volta lei lo perse di vista
disperata lo aspetta ogni sera al “Sassofono Blu”.
Una notte da lupi lei stava piangendo
quella notte il telefono strillò come un gallo.
Sta chiamando, sta chiamando, sta chiamando, sta chiamando.
Sta chiamando, sta chiamando, sta chiamando, sta chiamando lui.

Sembra un angelo caduto dal cielo
quando si incontrano toccarsi è proprio uno shock.
E tremando, e tremando, e tremando, e tremando.
E tremando, e tremando, e tremando, e tremando forte.

Lei ballerà tra le stelle accese
e scoprirà, scoprirà l’amore
l’amore disperato.



Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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