The Myth of Carré. 16


Nel 1937 a Parigi Emile Maurice Hermès, in occasione del centenario della Maison, prende ispirazione dai tradizionali mouchoir de cou dei soldati francesi ed inventa un oggetto che entrerà nel mito: il carré.
Questo quadrato dalle perfette dimensioni di 90×90 cm, realizzato con 4 km di filo di purissima seta cinese, viene definito dalla rivista Vogue “un’idea allegra ed originale” e diventa in breve tempo un oggetto indispensabile nel guardaroba di ogni donna.

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Homage à l’amitié Franco-Hellenique. Julia Abadie, 1985.

Il primo esemplare porta il nome di Jeu des omnibus et des Dames-blanches ed è stato seguito nel corso degli anni da altri 950: ogni collezione infatti comprende una quindicina di disegni, ognuno in diverse varianti di colore.

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Chevaux de Trait. Laurence Bourthoumieux, 1993.


E’ affascinante scoprire l’enorme mole di lavoro che c’è dietro ad ogni nuova collezione di carré, il cui complesso rituale di creazione è rimasto immutato nel corso di questi 75 anni.

Nel 1937 Emile Hermès si rivolse infatti a Marcel Gandit, abile tessitore lionese inventore del quadro a stampa, un metodo di lavorazione molto complesso che permetteva per la prima volta di creare composizioni cromatiche elaborate, arricchite da preziosi effetti di contrasto e sfumatura.

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Grand Apparat. Jacques Eudel 1962.

Gandit si affidò a sua volta a due colleghi esperti del colore e della stampa su seta, Auguste Arnaud ed Aimé Savy.
Dalla sapienza di questi tre artigiani nacque la procedura complessa che, attraverso 1200 ore di lavorazione, ci regala ancora oggi le favole racchiuse in 65 grammi di seta della Maison Hermès.

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Passementerie. François Heron, 1960.

Si comincia con il designer che lavora per mesi sui bozzetti, fino alla versione definitiva che viene consegnata all’incisore.
Quest’ultimo provvede a scomporre il disegno in quadri colore (fino ad un massimo di 43!) che verranno poi sovrapposti perfettamente l’uno all’altro per ottenere la stampa finale su seta.
Il laboratorio d’incisione consegna i quadri colore agli Atelier che effettueranno le decine di prove necessarie a scegliere le 10-15 varianti di colore definitive che saranno mandate in stampa.

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Cavaliers d’Or. Vladimir Rybaltchenko.

Un artigiano stampatore inizierà quindi a lavorare sul rotolo di seta fissato ad un tavolo lungo 100 metri, posando in successione i vari quadri che consentiranno di impregnare le fibre del tessuto con le tonalità di colore prescelte.
I rotoli di tessuto verranno quindi fatti asciugare ed apprettati, acquistando così la proverbiale luminosità e l’inconfondibile sensazione tattile che nessun altro foulard al mondo è in grado di donarci.
Prima di essere avvolto nella velina e riposto nell’iconica scatola arancione il carré affronta l’ultima fase di questo complesso rituale di lavorazione: l’orlatura a mano eseguita secondo l’esclusiva tecnica del roulottage.

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Chiffres et Monogrammes. Lise Coutin, 1962

Tutti i carré in queste foto fanno parte di un lotto di 96 esemplari che verrà battuto all’asta il 31 maggio alle ore 15.00 presso la Casa d’Aste il Ponte di Milano.
Vi ricordate?! Ve ne avevo già parlato qui.
La prossima settimana parleremo ancora di quest’evento e vi mostrerò i miei lotti preferi
ti, intanto potete sfogliare il catalogo dell’asta e controllare le quotazioni di partenza dei singoli lotti qui!

The Hermès scarf or carré was introduced in 1937 and got inspiration from the mouchoir de cou of french soldiers. One of the first, which was a print of white-wigged females playing a popular period game, was a custom-made accessory named Jeu des Omnibus et Dames Blanches and was followed by another 950 over the years: each collection includes about 15 designs in different colours.
Hermès scarf measures 90 cm × 90 cm and weighs 65 grams. To manufacture one piece 250 mulberry moth cocoons are necessary. When the fabric is ready it is hand-printed by Hermès professionals who have to apply up to forty three silk screens to achieve the effect. One screen is for one color of the scarf.
This complicated technique was invented by Marcel Gandit, a skilled weaver in Lyon, and improved thanks to the work of Auguste Arnaud and Aimé Savy.
Each carré required 1200 hours of work.
You can see a demonstration here.

All the Carré in these pics will sell by auction May 31, at 03 p.m. at il Ponte auction house in Milan.
Do you remember? I was talking about it here.
Next week I’ll show you my favourite pieces, but meanwhile you can browse the catalog here.

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Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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16 commenti su “The Myth of Carré.

  • Lela Seaseight

    Bellissimi i carrés! Di Hermès poi!! Superlativi.
    Ne ho trovati di vintage ad un mercatino ancora con la propria scatola ma non ho osato chiedere il prezzo! 🙂

    Ora vado a vedermi i lotti dell’asta!! Come mi piacerebbe partecipare 🙂

    • Miss Bailing
      Bailing L'autore dell'articolo

      Purtroppo anche nei mercatini costano come in negozio se non di più!!!
      Io ne ho visti di bellissimi nel mercatino di vintage di Vieux Nice due estati fa e i prezzi erano molto alti!
      Anche perché i modelli più rari, che non sono mai stati ri-editati, ormai si trovano solo nei negozi di vintage e nei mercatini!
      Baci :-***

    • Miss Bailing
      Bailing L'autore dell'articolo

      Invece devi prenderli in prestito da tua mamma secondo me!
      Sono perfetti anche con un paio di jeans e una semplice t-shirt 🙂
      Un bacione :-***

  • fabiana

    Cara Roberta,
    grazie per tutte queste informazioni. Alcuni anni fa ho visto dal vivo la creazione di un carrè nel negozio di hermes di Firenze. E’ veramente stupefacente vedere come prende vita tavola dopo tavola, con la stessa tecnica con cui fanno i tappeti di segatura colorata per Corpus domini. Voglio quello con le passamanerie. Ciao Fabiana

    • Miss Bailing
      Bailing L'autore dell'articolo

      Anche io adoro quello con le passamanerie!!!
      E’ uno dei lotti più belli secondo me, insieme al Brides de Gala verde smeraldo da cui sono ossessionata!
      Ecco… vedere la tecnica di lavorazione dal vivo di questi carré è una cosa che desidero con tutto il cuore, spero che mi capiti prima o poi!
      Un abbraccio e buon week end cara.

  • Mariagrazia

    Bellissimo post, grazie!
    Adoro, adoro, adoro i carrés Hermès. Ne ho due splendidi che sono riuscita ad accaparrarmi l’anno scorso alle ventes privées d’estate, Ballade de Heiane in nero e La femme aux semelles de vent in blu. Li custodisco con amore e devozione, perchè ogni volta che li indosso posso percepire la cura del dettaglio e la grande tradizione di queste opere d’arte e della Maison.

    • Miss Bailing
      Bailing L'autore dell'articolo

      Sono contenta che il post ti sia piaciuto!
      Anche io adoro i carré e ne sto custodendo con amore una piccola collezione che è iniziata quando ero ancora adolescente grazie ai regali di mio papà prima e del mio compagno poi 🙂
      Se riesco andrò a Milano a vedere di persona i lotti di questa Asta perché batteranno un carré che sto cercando da tempo e mi piacerebbe molto tentare la sorte!
      Un abbraccio.

      P.S. Sono andata a vedere i tuoi carré sul database di Luxury scarves: sono meravigliosi entrambi!!!