I soliti dilemmi scarpiferi. 32


Post veloce per condividere con voi l’ennesimo dilemma scarpifero (e low costifero):

Qualche settimana fa ho visto questo delizioso paio di sandali dorati assolutamente cheap sul blog di Eleonore Bridge e siccome di solito lei non è propriamente una ragazza bling bling la scelta mi ha colpita parecchio.

Ho salvato i sandali sul mio profilo Fashiolista e me ne sono dimenticata.
Ottimo direte voi!
E invece no, perché purtroppo da qualche giorno a questa parte mi sono messa a ripensare a quei sandali e più ci penso più mi piacciono.
Non fanno tanto Natale, così dorati e retrò?!
Che poi noi quest’anno il Natale (che io odio) lo si passa al caldo e quindi un sandalino dorato e retrò mi ci vorrebbe proprio!

Vediamo insieme i pro e i contro.
– Bicchiere mezzo vuoto:
Sono in puro poliuretano.
Comprandoli sottraggo ben 49,40 euro ad un acquisto più sensato, tipo una borsa di Paula Cademartori o di Céline.
Hanno il tacco a spillo e con i tacchi a spillo io non ci so camminare.
– Bicchiere mezzo pieno:
Sono delle scarpe vegan e quindi hanno una loro eticità.
49,40 euro vanno moltiplicati almeno per 30 per arrivare alla cifra necessaria per una Céline o una Cademartori.
I tacchi a spillo slanciano la gamba.

Insomma che ne dite amiche? Sandalo dorato sì o sandalo dorato no?!


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

32 commenti su “I soliti dilemmi scarpiferi.

  • momben

    Ciao…a me piacciono molto!
    Sul discorso eticità ci sono molti risvolti a mio avviso…l’altra volta ti ho scritto ma non sono riuscita a pubblicare il commento. non saprei dire che cosa è etico: acquistare da h&m che importa prodotti realizzare dove il costo del lavoro è bassissimo? acquistare prodotti di scarsa qualità, a basso costo, fortemente inquinanti? acquistare prodotti molto costosi realizzati in laboratori cinesi con sede in Italia, come denunciato da report l’anno scorso o 2 anni fa? è etico che un paio di jeans superi i 200 euro? si, c’é stato l’avvento dell’euro…come consumatori abbiamo il potere di non acquistare determinati prodotti. Non so…sono solo domande, riflessioni. amo la moda, ma a volte ha un prezzo altissimo. non solo per le nostre tasche!
    ciao momben

    • Bailing

      Ciao cara,
      il tuo commento di qualche giorno fa era andato in pubblicazione e ti ho anche risposto: il tuo discorso lo condivido in pieno!
      Fare scelte etiche nel campo della moda purtroppo è molto complesso e non sempre facile soprattutto per motivi economici.
      Facciamo l’esempio di Brunello Cucinelli (uno dei miei preferiti): lui assicura condizioni di lavoro impareggiabili ai suoi dipendenti e i suoi capi sono rigorosamente e veramente Made in Italy… ma non tutti possono permettersi i suoi prezzi.
      Idem per Stella McCartney che produce capi rigorosamente vegan con grande attenzione anche alle condizioni dei lavoratori e all’impatto sull’ambiente della sua produzione.
      Ma i prezzi lievitano di conseguenza…
      Io di solito sono dell’idea che è meglio poco ma buono (buono in tutti i sensi: sia come qualità sia come eticità) ma ogni tanto toglierci uno sfizio ci sta pure…
      E a proposito di H&M: io non l’avrei immaginato ma ho letto che il gruppo è molto attento alle condizioni dei lavoratori nei paesi in cui fanno produrre i loro capi.

      • momben

        Mi era sfuggito..credevo di essere io che con la tecnologia ho serie difficoltà e non volevo ripetermi. invece..
        Si, è davvero un mondo complesso!
        ciao
        momben

  • the brunette

    Se decidi per il sì…mettici una soletta in silicone, il poliuretano ( che mi dicono dalla regia potrebbe diventare il materiale del futuro…ihihihih) sarà pure Vegan ma squaglia i piedi come fosse acido!!!
    :*

    • Bailing

      Ottima idea quella della soletta!
      Ma davvero il poliuretano ha queste orribili controindicazioni?!
      Io ho i piedi delicatissimi e mi riempio di vesciche per un nonnulla 🙁

  • Lisa

    Le scarpe a me piacciono moltissimo e secondo me sono estremamente abbinabili ma:
    1) no, il poliuterano no, sul sandalo meno che mai, a meno che non pensi di metterle con i calzini
    2) non comprerei un cinturino a T senza averlo provato. Non so se ti capita, ma secondo me fanno spesso difetto, o stanno corti, o non si appoggiano bene, o tirano il cinturino della caviglia e ne rovinano la linea. Poi c’è chi ha il piede perfetto e gli cade bene tutto, ma non è il mio caso.
    Ma non ce n’è una versione almeno con la tomaia naturale? Perché se fosse ci farei un pensierino anche io, anche se il tacco a spillo è un problema anche per me. 🙂

    • Bailing

      Ciao cara,
      purtroppo questo modello esiste solo in 100% poliuretano 🙁
      Il ragionamento sul cinturino a T è molto saggio: io ne ho un solo paio fatte in questo modo (le Foxy wood di J. Campbell) ed effettivamente il cinturino non appoggia sul collo del piede!
      Le ho prese ugualmente perché ero andata in fissa con quelle scarpe ma ammetto che vestono il mio piede davvero male!

  • Je

    Beh, non pensavo proprio che il Natale non ti piacesse….io è da tipo 4 mesi che non vedo l’ora sia Natale, anche perché sarò in vacanza dall’università (eh eh)….
    Comunque se hai intenzione di passare le feste mettendo in scena una festa stile Poirot, allora quei sandali sono perfetti!

    Bisous!

    • Bailing

      Quand’ero più giovane adoravo il Natale ed iniziavo già a novembre a preparare ghirlande di abete, centrotavola a tema ed altre decorazioni.
      Ora invecchiando sto diventando acida e l’unica cosa che mi piace del Natale sono le vacanze… possibilmente da passare in luoghi lontanissimi da casa in modo da non dover subire pranzi, cene ed altre festose consuetudini!
      Pensa che da due anni a questa parte ho anche smesso di fare l’albero!
      :-***

  • Meggie a pois

    Amica, io trovo che le motivazioni “bicchiere mezzo vuoto” vincano su tutto. Inoltre, anche la presunta eticità del poliuretano non è garanzia di vera eticità: dove sono state fabbricate per costare così poco?! E i problemi di smaltimento in caso di odio a prima vista?
    Inoltre, le scarpe DEVONO essere di qualità: ci cammini, quindi ti devono riparare il piedino e garantire l’integrità della tua schiena. Tempo fa ho provato a prenderne un paio da Zara ma, mio Dio, sono scappata! E non è per snobismo, sia chiaro… però penso che “chi meno spende, più spende”, sopratutto in fatto di scarpe.
    Baci baci!

    • M.

      Il poliuretano non è certo il massimo dell’eticità, se guardiamo al problema dell’inquinamento, ma, almeno a me, evita i sensi di colpa derivanti dal portare addosso la pelle di un cadavere. Vegan mod ON 🙂
      E non sempre spendere tanto è sinonimo di qualità o comfort: le scarpe più scomode in assoluto che possiedo sono, rispettivamente, di Prada, Marc Jacobs e Bottega Veneta…una roba allucinante, soprattutto quelle della sciura Miuccia (l’unica volta che le ho messe, non potendo tornare a casa a cambiarle, ho dovuto comprare al volo un paio di sneakers, mi si stava bloccando la schiena dal dolore e stavo male anche da ferma O.o)
      Io voto SI’ ai sandali sbrilluccicosi…il cheap, se lo si sa portare ( e a te lo stile non manca) può diventare anche chic 🙂

      • Mariagrazia

        No, senz’altro non è una garanzia di qualità. Ho citato le scarpe di Zara perché dal sito mi erano sembrate belline, poi quando le ho prese in mano in negozio le ho riappoggiate immediatamente: suola praticamente inesistente, materiali dubbi, fattura pessima.
        Detto questo, io non ho scarpe di Prada, Marc Jacobs e Bottega Veneta, sono troppo costose e, eticamente parlando, non mi sento di spendere 400 euro per dei topi; certo, ho delle Ferragamo (regalate), Tod’s (prese nei saldi) e Hogan (uniche spese pazze), ma per lo più prendo scarpe normali, in negozi normali, a prezzi normali: è questo quello che intendo. Delle ballerine a 30 euro NON possono essere della stessa qualità di ballerine a 70, 80, 90 euro, c’è qualcosa che non va…
        Ad ogni modo, anche io sono convinta che BaiLing potrebbe risultare chic con qualsiasi poliesteraccio o poliuretano provi, ma la classe non è acqua!

        • Bailing

          Grazie per la fiducia amica 😀
          E a proposito di Ferragamo… non esistono tagliole paragonabili alle Varina!!!
          In confronto alle malefiche Varina le tagliole di Prada sono dei guanti foderati di seta 😀

        • M.

          In effetti trovare un paio di scarpe decenti da Zara è sempre più difficile, e, escludendo la linea TRF, non sono nemmeno tanto economiche…
          Anch’io di solito compro scarpe dai prezzi ‘normali’, e, per quanto sia shoes-addicted, non spendo comunque cifre folli per gli sfizi di marca: ho fissato il tetto massimo a 250-300€ e non ho mai sforato, grazie agli outlet e ai saldi…appoggio in pieno il discorso di Momben, lavorando nel settore (abbigliamento griffato), ogni giorno ho sott’occhio la differenza abissale tra costo del prodotto finito per le aziende e prezzo dello stesso in negozio, e non ci sto a pagare un vestito/camicia/borsa/scarpe 10 volte quello che valgono, solo perchè hanno l’etichetta ‘Prada’, ‘Fendi’ etc. 🙂

      • Bailing

        Non mi dire niente delle scarpe della nostra cara ‘Sciura Miuccia: autentiche tagliole dal primo all’ultimo paio!
        E infatti ultimamente, anche se continuo a trovarle stupende, ho quasi smesso di comprarle 🙁

    • Bailing

      Il tuo discorso non fa una piega amica mia!
      E infatti ogni volta che ho provato a comprare le scarpe di Zara ho dovuto desistere perché le ho sempre trovate bruttissime sul piede e terribilmente scomode.
      D’altra parte il 90% delle scarpe che ho nell’armadio sono terribilmente scomode e mi sono pure costate un’occhio della testa… sigh 🙁
      Il problema di fondo è che di solito la scarpa bella (costosa o cheap che sia) non è mai comoda!

      • M.

        E’ una delle leggi della scarpa perfetta, che non deve MAI essere comoda…Louboutin è un maestro nel rispettare l’assioma, vedi le Pigalle 😉

  • Chiara S.

    Cara Roberta,
    se le abbini con un vestitino anni ’20 tipo quelli che Marion Cotillard indossava nel film “Midnight in Paris” allora potrebbero essere un acquisto sì cheap ma con col quel fascino retro di cui parli.
    Aspettiamo sviluppi!!!
    Ciao!
    Chiara S.

  • Piperpenny

    Hem, ti devo dire una cosa… Le ho prese anche io.
    E le ho prese nonostante:
    1. con tacco a spillo e con tacco 12 ho seri problemi, se le due cose sono insieme, poi!
    2. sono generalmente contraria a spendere per scarpe con cui non so camminare bene (e che quindi metterò poco).
    Ed è esattamente perché sono così cheap che le ho prese: non spenderei mai cifre dignitose per delle scarpe che so già sfrutterò pochissimo. Faranno male, farò fatica, ma almeno non ho speso molto. E il fatto che siano così belline fa il resto.
    Spendo di più solo per scarpe di qualità e che so che metterò.
    Io ti dico: vai!

  • giulia

    cavolo, belle sono belle…
    anche io amo le scarpe nonnesche/ziesche, insomma quelle dal fascino rètro…
    si, fanno festa, ma alla fine sono portabili….con un outfit supersemplice non dico per fare la spesa, ma per una cena fra amici si…l’estate io le oserei anche in ufficio e non lavoro in una discoteca…
    certo, le altre considerazioni sono valide…
    l’unica salvezza è provarle (loro o un modello simile) e sperare che ti stiano male, ma così male, ma così male da risolvere il problema (dubito)…
    l’ultima volta che ho fatto così sono uscita da zara trionfante con il paio di pantaloni che tu sai…

    • Bailing

      😀 La strategia “le provo così mi tolgo la voglia” non funziona mai con le scarpe!
      Pensa che se un modello mi piace sono capace di prenderle anche se bastano i 2 minuti necessari per provarle a maturare la consapevolezza che saranno delle tagliole!

  • effi

    il sandaletto l’avevo visto anche io sul blog della tipina. carine, ho pensato.
    ma, mon dieu, la scarpazza in poliuretano no!
    (non so, fanno subito antigienico…)

    • Bailing

      Ma sai che non avevo pensato al problema che il poliuretano potesse fare lo stesso effetto terribile che fanno le scarpe di gomma?!
      Io ho due paia di Melissa e riesco a metterle solo con calze/calzino e solo sotto una certa temperatura altrimenti i piedi sudano orribilmente e mi si riempiono di vesciche!
      Questo pensiero sta già agendo da deterrente!

    • Bailing

      🙁 In linea di massima anche io, infatti ho comprato solo una volta delle ballerine su Topshop tra l’altro toppando clamorosamente il numero… però questi sono così carini…