#mytravels. Lo shopping etico a Siem Reap. 2


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Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore: quello dello shopping etico in Cambogia.
Il popolo cambogiano è stato vittima di una delle dittature più sanguinose della storia: quella dei Khmer Rossi che, dopo aver perpetrato un orribile genocidio costato la vita a quasi due milioni di persone tra il 1975 e il 1979, benché deposti in seguito all’invasione vietnamita hanno continuato a combattere e a tenere sotto scacco una parte del Paese fino al 1999.
La Cambogia è oggi uno dei Paesi più poveri al mondo: decenni di tumulti e guerre civili hanno distrutto le principali attività economiche (pesca, agricoltura e silvicoltura) e l’economia del Paese inizia solo lentamente a risollevarsi, anche grazie al turismo e al nuovo timido rifiorire delle attività artigianali.
Capirete quindi come uno stile di viaggio consapevole possa fare la differenza e come uno shopping etico  ed attento possa dare un piccolo aiuto concreto alla popolazione cambogiana.
Ecco quindi un elenco di indirizzi che vi raccomando caldamente per scoprire il design e l’artigianato d’arte cambogiano e portare a casa con voi un ricordo speciale di questo popolo così dignitoso.
– Artisans d’Angkor:
Artisans d’Angkor è un meraviglioso progetto sociale nato alla fine degli anni ’90 che, grazie anche al contributo de l’Agence française de développement, si prefigge di dare delle competenze professionali alla popolazione rurale poco scolarizzata, permettendo ai giovani della regione di Siem Reap di trovare un impiego dignitoso e al tempo stesso di far rivivere tutto lo splendore dell’artigianato d’arte Khmer.

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Con i suoi 48 atelier ripartiti in 14 zone nella Regione di Siem Reap, Les Artisans d’Angkor fornisce infatti lavoro ad un totale di 1200 persone, 800 delle quali sono giovani artigiani altamente qualificati che hanno seguito per 9 mesi dei corsi di formazione per apprendere un mestiere d’arte: scultura su pietra e su legno, laccatura, lavorazione e pittura su seta, ceramica, lavorazione dei metalli.
A Siem Reap si possono visitare il Centro di Formazione e la Silk Farm (le visite guidate sono gratuite e molto interessanti) e si può fare shopping nella bellissima boutique.
I prezzi naturalmente sono alti ma ne vale la pena, non solo perché porterete a casa degli oggetti di fattura e design squisiti, ma soprattutto perché gli artigiani, che riuniti in un’associazione detengono il 20% del capitale sociale, godono di condizioni di lavoro eque e solidali.
Oltretutto i profitti di Les Artisans d’Angkor sono totalmente reinvestiti
nella creazione di nuovi atelier e scuole di formazione nei villaggi rurali della Regione di Siem Reap, permettendo così un miglioramento nelle condizioni di vita della popolazione.

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– Khmer Yeung:
E’ un progetto giapponese simile ad Artisans d’Angkor
e nella boutique di Siem Reap (Mondol 1, Svaydangkum; vicino all’Old Market) si possono acquistare piccoli oggetti d’artigianato locale.

Sciarpe in cotone e seta, braccialetti intrecciati dai bambini cambogiani, saponi artigianali, gioielli, tè, spezie. La commessa vi racconterà con un sorriso la storia che c’è dietro ad ogni oggetto.
Per esempio i sacchettini in seta per il tradizionale scrub al viso sono fatti a mano dalle donne della provincia di Takeo e i gioielli sono ricavati dal metallo delle pallottole.

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– Ammo e Saomao Social Enterprise:
Anche i bijoux di Ammo Jewellery (brand equo-solidale fondato dalla designer inglese Madeline Green) e di Saomao Social Enterprise sono fatti con gli involucri in ottone delle pallottole: un modo di trasformare uno strumento di morte (che durante la dittatura di Pol Pot ha fatto strage anche e soprattutto di artisti, artigiani ed intellettuali), in un simbolo di bellezza e speranza.
Facendo di necessità virtù le popolazioni rurali cambogiane hanno iniziato a riciclare il metallo di pallottole e mine, per creare piccoli oggetti d’uso quotidiano ed oggi molte associazioni incentivano questa forma di creatività.
Ammo Jewellery ad esempio offre un programma di formazione professionale per insegnare l’arte orafa a giovani e soggetti svantaggiati: tra i suoi apprendisti ci sono ex bambini di strada e vittime delle mine antiuomo.
I bellissimi gioielli di Saomao invece si possono acquistare anche online qui.

– Victoria Angkor Resort & Spa:
Nella boutique dell’hotel si possono acquistare le bambole di pezza di Krama Kreatives, cucite a mano dalle donne dei villaggi rurali; le bambole costano 8$ e l’intero ricavato della loro vendita va alle artigiane che le hanno create.
La mia si chiama Tev ed è stata cucita con amore da Mi Sophy , una contadina cambogiana che vive in una piccola capanna di foglie di palma insieme ai suoi due bambini e che utilizzerà i soldi ricavati da questa piccola attività artigianale per mandare i suoi figli a scuola.

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– Wild Poppy: 
E’ una piccola boutique di Alley West (il vicoletto più trendy di tutta Siem Reap) che vende abiti ed accessori assolutamente deliziosi. Anche Wild Poppy supporta l’economia locale vendendo solo prodotti etici made in Cambodia.
– Theam’s House:
L’artista Theam Lim con il suo atelier Theam’s House, dove potrete acquistare sculture deliziose ed accessori per la casa coloratissimi e raffinati, partecipa attivamente al progetto di far rivivere tutto lo splendore dell’antico artigianato d’arte Khmer.
Theam aveva solo nove anni quando il Vietnam invase la Cambogia ed è stato uno dei primi rifugiati cambogiani accolti in Francia.
Dopo aver studiato interior design all’Ecole Boulle e pittura alla Fine Art School di Parigi, Theam è tornato nel suo Paese ed è stato per dieci anni il direttore artistico di Artisans d’Angkor. Ora anche lui ha lanciato un suo progetto personale per la formazione di un team di artigiani qualificati.

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– Wa Gallery:
In questo coloratissimo concept store potrete trovare i souvenir più kitsch e pazzi di tutta Siem Reap e molte opere di giovani artisti locali dal gusto pop.
Le statue di Buddha in legno tropicale dipinte a colori fluo sono assolutamente pazzesche e ve ne innamorerete a prima vista!

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– Eric Raisina haute texture:
Eric è un giovane e talentuoso designer nativo del Madagascar, che ha studiato a Parigi (dove ha collaborato con nomi del calibro di Christian Lacroix e Yves Saint Laurent) e vive da sette anni a Siem Reap.
Un melting pot culturale che ha dato vita ad uno stile davvero stupefacente: seta cangiante, silk fur, organza e raffia naturale si combinano insieme in capi impalpabili e raffinati, a prezzi sorprendentemente piccoli.

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Tuk Tuk:
Naturalmente per portare a termine un così vasto ed impegnativo giro di shopping avrete bisogno di un tuk tuk e qui lasciate che vi consigli il mio protégé: Mr. Mun Chen ♥ un omino davvero adorabile e gentile che potete contattare al numero (855) 092 92 19 84 e che sarà ben felice di scarrozzarvi in giro per tutta la giornata.

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Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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