#mytravels. Un viaggio in Corsica attraverso i 5 sensi.


La scorsa settimana sono tornata per la seconda volta in Corsica, per un viaggio on the road in collaborazione con Corsica Vivila Adesso (il blog in lingua italiana della destinazione turistica di questa Regione francese), e il colpo di fulmine che c’era stato al mio primo viaggio in questa Ile de la Beauté si è trasformato inevitabilmente in vero e proprio Amore.
Il mio itinerario e il racconto dei 6 giorni on the road alla scoperta dell’Isola potete trovarli qui, insieme a molti travel tips e ai diari di viaggio di altri bloggers, ma oggi voglio raccontarvi un aspetto più emozionale del viaggio in quella che, a mio parere, è una delle destinazioni più affascinanti del Mediterraneo.
Quest’isola aspra e selvaggia, che è un universo a parte rispetto al resto della Francia, se avrete voglia di guardare oltre le sue spiagge da sogno e il suo mare di cristallo, vi permetterà di vivere non una semplice vacanza, ma un vero e proprio viaggio attraverso i 5 Sensi, conquistandoli tutti irrimediabilmente.
 Vista.
Il primo senso a rimanere incantato sarà inevitabilmente la Vista: qui le ere geologiche più remote si possono letteralmente toccare con mano e di fronte agli stupefacenti Calanchi di Piana, alla caldera e alle falesie di Scandola o alle coste impervie e bellissime de Les Iles Sanguinaires resterete semplicemente senza fiato.
Ad attendervi troverete pinnacoli di roccia che si tuffano a picco in un mare blu zaffiro (che è tra i più limpidi di tutto il Mediterraneo), grotte marine, fari solitari, antiche cittadelle, calette segrete color acquamarina e i resti di centinaia di torri di guardia che hanno difeso le coste corse in epoche lontane e leggendarie.
Ma non solo: anche l’entroterra è pronto a sorprendervi e a farvi innamorare con i suoi struggenti paesaggi montani, i suoi laghi glaciali, le sue cascate, le sue gole inaccessibili, le sue foreste antichissime e i piccoli borghi, solitari come nidi d’aquila, dove il tempo sembra essersi fermato.
Gli inguaribili romantici non potranno non innamorarsi della cittadella di Calvi, del porticciolo di Saint-Florent o della bellissima Nonza, con la sua torre arroccata su uno sperone roccioso alto 167 metri e la sua spiaggia nera, che sembra appena uscita da un romanzo di Tolkien: qui si può godere dei più bei tramonti di tutta l’Isola e, all’ombra della torre, ci si può fermare per una cena gourmet sulle terrazze a picco sul mare del ristorante trendy La Sassa.
♥ Olfatto.
L’odore dei gelsomini in fiore, delle rose selvatiche e dell’elicriso vi accompagnerà ovunque e porterete sempre nel cuore i profumi salmastri del maquis, la macchia mediterranea, che qui è ricca di specie rare ed endemiche che non esistono altrove, e che in Primavera si trasforma in un vero e proprio tripudio di fiori multicolore.

♥ Tatto.
Preparatevi a camminare a piedi nudi su spiagge di sabbia candida e fine come cipria, o di ciottoli neri lucidi e levigati o ancora composte da milioni di minuscole conchiglie rosate come ne ho viste solo nell’esotico Territoire francese di Saint Barts.

Tra l’altro niente è più incantevole di una spiaggia corsa fuori stagione: qui troverete quiete e solitudine ma anche un pizzico di atmosfera gypset grazie alle rustiche Paillotes, capanni vista mare che sorgono anche nei luoghi più remoti ed inaccessibili, dove si sorseggia vino rosé ad ogni ora del giorno e si può pranzare con i piedi nella sabbia a due passi da un mare dalle sfumature indescrivibili.
♥ Gusto.
La Corsica è un piccolo mondo a parte anche da un punto di vista enogastronomico e i #foodies più esigenti troveranno di che innamorarsi.

Le antiche tradizioni pastorali qui non sono mai state messe da parte e la Primavera è il periodo migliore per assaggiare il Brocciu, un formaggio fresco preparato con latte di pecora o di capra, che è l’ingrediente fondamentale di alcuni semplici e gustosi piatti tradizionali come l’omelette con brocciu e menta fresca o le falculelle, i tipici dolci di Corte preparati con brocciu e limone e cotti sulle foglie di castagno.
La charcuterie corsa è un altro dei vanti dell’isola, con i prelibati prisutto, lonzu e coppa de Corse: qui l’allevamento dei maiali ha una tradizione antichissima ed esiste una razza rustica autoctona, il maiale Nustrale, allevato all’aperto ed alimentato con ghiande e castagne.
A Patrimonio, nell’estremo Nord dell’Isola, troverete la Strada del Vino costellata di Domaine vinicoli che producono ormai quasi esclusivamente in regime biologico; qui l’uva è arrivata ai tempi degli Etruschi e le viti crescono in un paesaggio unico, stretto tra le montagne altissime e il mare.
Ma la Corsica è terra di molti altri prodotti agricoli di eccellenza come noci, mandorle, farina di castagne, oli essenziali, agrumi, olio d’oliva, birre artigianali e mieli di maquis che vengono classificati, come i té più pregiati, in base alle stagioni di raccolta (maquis d’été e d’automne): pensate che sull’Isola è stata addirittura creata una Route des Sens Authentiques, ovvero un’itinerario per andare alla scoperta di tutti i sapori tradizionali nel cuore della Corsica rurale!
♥ Udito.
Se tutto questo non è ancora sufficiente per farvi innamorare la differenza la farà l’ultimo senso coinvolto, l’Udito, che sarà stregato tanto dalla musica tradizionale quanto dall’idioma corso.
Nei piccoli borghi non è raro assistere a concerti di musica tradizionale le cui sonorità, che riflettono le tradizioni pastorali e l’asprezza di usi e costumi, vi faranno comprendere meglio la cultura di questa Regione; ma l’anima stessa dell’Isola la troverete semplicemente nel corso, che non è un dialetto ma un’antica lingua romanza straordinariamente musicale e strettamente legata al toscano medioevale.
Vi capiterà spesso che la gente del luogo, dopo avervi chiesto da dove venite, passi con disinvoltura dal francese al corso e l’impressione sarà quella di ascoltare un linguaggio ancestrale che non avete mai imparato ma che comprendete quasi alla perfezione!


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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