The Darjeeling Limited 10


“The Darjeeling Limited” è l’ultimo film di Wes Anderson presentato alla 64° Mostra del Cinema di Venezia.
Se avete amato il geniale “The Tenenbaum” adorerete sicuramente anche questo strampalato film on the road.
Le strade, o meglio i binari, sono quelli dell’India e sono percorsi a bordo di uno sgangherato e colorato treno, il Darjeeling Limited per l’appunto (progettato e costruito appositamente per il film, e decorato da decine di artigiani indiani che hanno dipinto a mano, uno per uno, i bellissimi elefanti che si rincorrono sui vagoni), capace di perdersi pur viaggiando su binari.
Protagonisti sono i meravigliosi, buffi, pazzi e teneri fratelli Withman, ipocondriaci e pasticcioni all’inverosimile, che bevono sciroppi per la tosse ed antidolorifici indiani come fossero limonata dolce e, combinano un guaio dietro l’altro, si aggirano con look assolutamente improbabili tra templi, bazaar e sperduti villaggi rajasthani.
Ma co-protagonista insieme ai tre “nasi importanti” Owen Wilson, Jason Schwartzman ed Adrien Brody (bellissimo perfino in questo ruolo assolutamente surreale) è senz’altro l’incredibile set di valigie numerate e decorate da teneri animaletti naif, appartenute al defunto Signor Withman.
Le valigie sono state create da Marc Jacobs per Louis Vuitton e i teneri animaletti sono stati ideati da Eric Anderson (fratello del regista e già illustratore della cameretta di Richie in “The Tenenbaum”), ma non innamoratevene come ho fatto io: infatti sono state prodotte in edizione limitatissima e alla fine delle riprese sono state battute all’asta, destinando i proventi all’UNICEF e alla fondazione Rawal Mallinathji.
Il film è buffo, divertente, superficiale, dolce-amaro e coloratissimo.
La storia è abbozzata, quasi incompiuta e molti personaggi sono appena tratteggiati.
La cura per le immagini e per i particolari è invece maniacale (dai bei costumi di Milena Canonero, all’evocativa boccetta di profumo “Voltaire n. 6”, all’onnipresente e già citato set di valigie, quasi un oggetto di culto) ed il risultato finale è talmente squisitamente surreale da far apparire irreali perfino i meravigliosi e realissimi scenari naturali (il film è stato girato veramente in India, nella regione del Rajasthan, tra Udaipur, Jodhpur e Jaisalmer).
La colonna sonora è pazzesca: un omaggio ai vecchi film indiani della Merchant-Ivory Production e a quelli di Satyajit Ray, con un po’ di Rolling Stones ed un po’ di chanson francaise.
Qualche curiosità.
– Il film ha vinto il Leoncino d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia, assegnato dalla giuria dei giovani dell’Agiscuola con la seguente motivazione: “Per aver affrontato con originalità, leggerezza ed ironia temi complessi quali i rapporti familiari, il viaggio come metafora di crescita individuale, il bisogno di riflessione e di distacco dalla realtà frenetica del mondo occidentale. Per la brillante interpretazione degli attori, per l’accuratezza e la raffinatezza delle immagini resa attraverso un montaggio efficace e puntuale, per aver creato un mondo unico capace di coinvolgere ed emozionare, offrendo più piani di lettura tali da soddisfare diverse fasce di spettatori”.
– Il film ha un prologo, il raffinato cortometraggio “Hotel Chevalier”, di cui sono protagonisti il minore dei fratelli Withman e la sua ex fidanzata, interpretata da Natalie Portman che in quest’occasione appare per la prima volta sullo schermo senza veli.
– L’uscita italiana del film è stata ritardata a causa del tentativo di suicidio dell’attore Owen Wilson poco dopo la distribuzione della pellicola.
A posteriori appaiono quindi tristemente inquietanti, quasi una premonizione, la malinconia del suo sguardo e le bende che ricoprono il volto dell’attore per tutta la durata del film.

La mia scena preferita.
I tre fratelli raggiungono finalmente la loro madre (l’icona di mater familiae di Anderson, la bellissima Anjelica Huston) nel monastero alle pendici dell’Himalaya.
Poichè i quattro non riescono a comunicare la madre propone di “provare a dirlo senza parlare”.
E allora la telecamera indugia sui volti e sugli sguardi dei protagonisti, e infine scorre davanti ai nostri occhi una carrellata di immagini incredibili in cui tutto il mondo non è altro che un treno in corsa con dentro padri, madri, mogli, ex-fidanzate, sikh, hostess indiane, tigri e serpenti: bellissimo, evocativo, malinconico… geniale!


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

10 commenti su “The Darjeeling Limited

  • BaiLing

    @ emmelania: grazie per il saluto, un abbraccio e buon week end.

    @ pescochan: bellissima la tua citazione, mi ha fatto venire voglia di vedere quel film… tra l’altro che tristezza la morte improvvisa di Anthony Minghella neppure due mesi fa…

    @ contenebbia: la Huston è affascinante, versatile ed autoironica, una vera diva.

    @ cybersofo: grazie a te per aver assecondato la mia ossessione per quel film 🙂

    @ honeyboy: grazie mille per l’invito!

  • honeyboy

    che bello il film di wes anderson!

    (e poi, diamine, in the mood for love è uno dei miei 10 film preferiti!!!! ssssìììììì

    [per quanto riguarda il muro del pianto, ora ti invito]

  • cybersofo

    Bello questo piccolo film di Wes Anderson, ben giocato il triangolo fraterno dei protagonisti, memorabile la presenza di Anjelica Huston .

    Per BaiLing: ho messo la Soundtrack di 2046 nel Blog, grazie della partecipazione alla nostra iniziativa .

    Ciao

  • pescochan

    “provare a dirlo senza parlare” mi fa venire a mente il film di Minghella che ho visto ieri in cui una prostituta fa a jude law: “sai perchè gli animali non parlano? Perchè non mentono.”

    Anyway, quest ultimo film di Anderson l’ho trovato assolutamente sublime.

  • BaiLing

    Mantova è una città bellissima, molto romantica oltretutto.

    A Sirmione invece non sono mai stata, ma ci è andata a vivere una mia cara amica e prima o poi mi deciderò di andarla a trovare.

    Io nessuna novità rilevante… la solita routine, ma non mi lamento!

    Sono davvero contenta invece di averti trovata più allegra e serena.

    Un abbraccio e a presto :-*

  • cuoresile

    Le gite lasciano sempre ricordi bellissimi.Siamo rimasti in italia perchè la nostra scuola non permette piu’ di andare all’estero.Dice che noi giovani nn conosciamo nemmeno le nostre zone.Comunque siamo andati a Mantova,Sirmione dove avevamo l’hotel,Gardaland e poi Verona.Speriamo che il prossimo anno ci diano l’opportunità di viaggiare all’estero.Che mi racconti?Tu tutto ok????Ti mando un bacio e spero di sentirti presto.