MET @ Hotel Metropole.


Oriental bar

Qualche settimana fa, in occasione del Congresso di Alta Cucina Gusto in Scena 2015, ho avuto finalmente modo di assaggiare la cucina stellata di Luca Veritti, lo Chef del MET Restaurant che avevo intervistato qualche tempo fa.
Il Metropole è uno dei miei hotel veneziani del cuore e sono sempre felice di poterci tornare, visto che ormai, tra i suoi velluti e la sua opulenza dal gusto orientale, mi sento davvero a casa.

Last week, during Gusto in Scena 2015, I finally tasted the starred cuisine of Luca Veritti, The Executive Chef at MET Restaurant, that I have interviewed some time ago.
The Metropole is one of my favourite hotels in Venice and I’m always very happy to come back here, because I’m in love with its oriental lavishness and extravagance.

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La serata è iniziata con chiacchiere e cocktails nella suggestiva cornice dell’Oriental Bar (qualche tempo fa vi avevo raccontato il loro Rito del Tè, ricordate?): che scegliate un Lord Venice a base di champagne, un Vodka Martini con limoni freschi o un Lady Venice al profumo di violetta, i barman dell’Oriental Bar non vi deluderanno e sarà comunque un’esperienza multi sensoriale da ricordare!
La cena, tutta rigorosamente senza sale e senza grassi aggiunti secondo i dettami della Cucina del Senza di Marcello Coronini patron di Gusto in Scena, è stata a dir poco impeccabile a dimostrazione che una cucina sana non è necessariamente una cucina di privazioni.
Gli ingredienti locali, come le verdure dell’Isola di Sant’Erasmo e il pesce freschissimo, si sono sposati meravigliosamente con altri più inusuali come il lemon grass, gli agrumi e il burro di cacao, e lo Chef ci ha guidati attraverso un percorso gastronomico fresco e leggero, con sapori equilibrati e sapidi nonostante l’assenza del famigerato sale di cui (ebbene sì, lo confesso!) io sono da sempre una strenua consumatrice.
Assaggiare ed apprezzare la cucina del MET per me è stata l’ennesima riconferma a proposito dell’Hotel Metropole, che mi sento di consigliarvi ancora una volta (e di cuore!) come perfetto buen retiro  per una romantica escapade  lagunare.

Our soiree started with some cocktails at Oriental Bar (do you remember? I have already told you about their ritual of tea, here).
I suggest you to taste a Lord Venice with champagne, a Vodka Martini with fresh lemons or a Lady Venice with scent of violet: the Metropole’s barmans will not disappoint you and the atmosphere is very easy and relaxing.
Our dinner was very healthy, without salt and fat (according to the Gusto in Scena rules!) but even so very yummy!
Luca Veritti expertly mixed local ingredients and other exotic, cooking tasteful dishes: for me this was just a confirmation about this gorgeous hotel!

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Benvenuto dalla cucina: pesce spada marinato, soppressa veneta, finto uovo al passion fruit e yogurt e guscio di burro di cacao.

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Sarde in saor marinate all’arancio e cipolle di Tropea.

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Risotto mantecato alla purea di sedano e verdure dell’isola di Sant’Erasmo.

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Nebbia al mercato di Rialto con brodo al lemon grass e fumo di tiglio.

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Zuppetta di agrumi con tortellini al cioccolato e piccola pasticceria.

La ricetta di Luca Veritti: Risotto mantecato al sedano con verdure dell’isola di Sant’Erasmo.
Ingredienti:
300 gr di Riso Acquarello.
200 gr di sedano.
100 gr di piselli freschi.
4 pezzi di barbabietola rossa.
200 gr di silene.
Qualche foglia di radicchio di Treviso tardivo.
Germogli.
Preparazione:
Pulite e sbollentate il sedano e riducetelo in una purea. Sgusciate i piselli, sbianchiteli e togliete la pellicina.
Sbollentate la barbabietola rossa e il silene e riduceteli in due diverse puree.
Cuocete il riso acquarello come un normale risotto, mantecandolo però con la purea di sedano piuttosto che con il burro. Decorate il piatto utilizzando i piselli, le foglie di radicchio, i germogli e le due puree a base di barbabietola rossa e di silene.

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Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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