#stile: gli anni ’50 di Carol. 3

Se non avete ancora visto Carol, l’ultimo film di Todd Haynes con Cate Blanchett, vi consiglio di correre al cinema e di non perdervi per niente al mondo questa commovente storia d’amore tratta dal romanzo The price of salt di Patricia Highsmith.
Non aspettatevi però un film scandalo sull’amore saffico in stile Abdellatif Kechiche, perché qui siamo proprio su un altro pianeta: Carol è stilisticamente perfetto, potente e delicato, e non c’è alcun compiacimento morboso nell’unica scena di sesso, a cui il regista non attribuisce più importanza di quella che avrebbe avuto in un film “eterosessuale”.
Gran parte della bellezza e della perfezione stilistica di Carol sta poi nel meraviglioso lavoro della costumista Sandy Powell che, costruendo con sapienza lo stile di Carol e Therese (glamour e sofisticata la prima, timida e vagamente gamine la seconda) contribuisce al lento e delicato gioco di seduzione che sfocia nell’innamoramento delle due protagoniste.
Tutto inizia con un paio di guanti dimenticati, con una lussuosa pelliccia color miele, con labbra color corallo ed unghie perfettamente laccate che indugiano su un bicchiere di Martini.
La pelliccia, che oggi ai nostri occhi appare forse too much, ha un suo ruolo preciso nel film: serve infatti a contestualizzare subito Carol nella sua appartenenza alla middle-class e a sottolineare la differenza di età e status sociale tra le due donne.
Anche i colori giocano un ruolo importante: le tinte sommesse del guardaroba di Carol (quei tortora, taupe, grigi e blu-verdi così di moda all’epoca) mescolati a sapienti tocchi di rosso, servono a costruire un look sofisticato che, pur non essendo troppo vistoso e alla moda, si fa comunque notare e colpisce immediatamente l’immaginazione della giovane (e poco stilosa) Therese, contribuendo alla sua fascinazione nei confronti della donna più matura.
Gli anni ’50 di Carol sono forse meno scintillanti e più sobri rispetto al classico immaginario dell’epoca cui ci ha abituati Hollywood, ma sono senz’altro più realistici, e si ha quasi l’impressione che i personaggi di Todd Haynes siano persone reali che vivono situazioni reali.
E così, proprio per rendere omaggio a questa sorta di realismo, molti capi utilizzati (come ad esempio il cappotto rosso di Carol e le sue borse di coccodrillo) sono veri pezzi vintage scovati da Sandy Powell nei negozi di Cincinnati, mentre altri sono stati disegnati dalla costumista traendo ispirazione dai numeri di Vogue e Harper’s Bazaar usciti nell’Inverno tra il 1952 e il 1953, periodo in cui il film è ambientato.
Le scarpe di Cate Blanchett infine sono tutte di Ferragamo, riedizioni su misura dei modelli originali degli anni ’40 e ’50!