I wore: shorts, Stella McCartney; top, Oysho; jacket, Uniqlo; Mandillo bag, courtesy of Le Sardine; brooch, courtesy of Le Sardine; bracelet and ring, courtesy of Namaha Jewels; sunglasses, courtesy of Woodone; sandals, Mastro Domenico.
La prima tappa della mia crociera nel Mediterraneo a bordo del veliero Star Flyer è stata l’Isola di Rodi dove siamo arrivati lunedì 29 Maggio dopo 36 ore di navigazione ininterrotta dal Pireo.
Se sulla carta questo giorno e mezzo senza toccare Terra mi preoccupava un po’ (tenere a bada 36 ore di potenziale mal di mare non è la prospettiva più piacevole al mondo!) in realtà ora ricordo la mia Domenica trascorsa in navigazione come il giorno più bello di tutto il viaggio.
Mi piace pensare al mio incontro con Star Flyer come a un colpo di fulmine, perché mi è bastato salire a bordo e perdermi con il naso all’insù per cercare la cima dei 4 alberi svettanti contro il cielo di Atene, per capire che sarebbe stato Amore; ma d’altronde l’Amore a prima vista per consolidarsi richiede conoscenza e le mie prime 36 ore a bordo sono servite proprio a questo: ad esplorare ogni angolo del veliero, ad entrare in sintonia con il movimento del Mare, a scoprire con assoluta meraviglia che non mi ero mai sentita così bene e in equilibrio nemmeno a Terra, a celebrare tutti i piccoli riti romantici dell’andare a vela e a compiere l’impresa (per me titanica) di scalare the Mast per ammirare il mondo da una prospettiva eccezionale.
Così, quando lunedì mattina sono salita sul ponte per assistere all’ingresso nel porto di Rodi, l’incantesimo di Star Flyer era perfettamente compiuto: mi sentivo come se nella vita non avessi mai fatto altro che navigare ed ero completamente dimentica del mio passato tribolato affrontato a suon di Xamamina!
Anche l’incontro con Rodi è stato da colpo di fulmine ed entrare nell’antica cittadella di pietra color miele è stata un’esperienza affascinante e vagamente surreale, come sospesa nel tempo.
Nella città vecchia si respira un’atmosfera in bilico tra il caravanserraglio e la fortezza templare, i vicoli acciottolati sono freschi e silenziosi e i portoni degli antichi palazzi custodiscono ancora giardini segreti dove fioriscono aranci, bignonie e passiflore.
Basta allontanarsi da Odos Sokratous con il suo pullulare di negozietti, taverne e turisti per imbattersi in scorci suggestivi via dalla pazza folla: lasciatevi incantare da archi, scalinate, pergole in fiore, hammam, cupole e minareti, prendetevi il vostro tempo, passeggiate senza meta, fermatevi a riposare in un giardino in fiore e dissetatevi con un succo di melograno appena spremuto.
La Primavera mediterranea su quest’Isola tocca l’apice del suo splendore e ne sarete irrimediabilmente conquistati.
Rodi abbiamo imparato a conoscerla sui libri di scuola soprattutto grazie al mito del Colosso posto a guardia del suo Porto, ma in realtà quella statua mastodontica, considerata una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, ha avuto vita breve ed è stata distrutta da un terremoto dopo appena 67 anni dalla sua costruzione.
Così oggi a guardia dell’antico porto di Mandráki, dove un tempo sorgeva il Colosso, ci sono solo due alte colonne sovrastate dalle statue in bronzo di due cervi ma vi consiglio comunque di raggiungerlo con una piacevole passeggiata lungo la Marina (dove convivono barche colorate, caicchi e mulini a vento) per ammirare il molo di San Nicola e l’imponente sagoma del Forte.