#travels. Il JHD Dunant Hotel.


Il JHD Dunant Hotel è stato inaugurato non a caso l’8 maggio 2011, anniversario della nascita di J.H. Dunant: la struttura  è dedicata infatti all’ideatore della Croce Rossa.
Tutti gli ambienti raccontano il pensiero e le vicissitudini di questo uomo e i tre piani della struttura, così come le 78 camere, rappresentano ciascuno un periodo o un episodio della sua vita.
Un soggiorno al JHD Dunant Hotel si trasforma quindi in un’esperienza unica, con una full immersion nella storia e nell’anima di un grande uomo, che meritò il primo premio Nobel per la pace nel 1901, come anche nel passato patriottico del nostro Paese.
Assicurando tutti i comfort di un moderno hotel 4 stelle, lo staff e la direzione vogliono far vivere agli ospiti un’esperienza unica e indimenticabile in un’ambientazione ricca di design e opere d’arte: gli ambienti comuni e le camere, tutte diverse l’una dall’altra, sono infatti caratterizzati da pezzi unici che alternano antiquariato e design contemporaneo.
Collocato al centro del triangolo formato dalle città di Brescia, Mantova e Verona, il JHD Dunant Hotel è la base ideale per un tour culturale o per una vacanza rilassante alla scoperta del Lago di Garda, ma noi vi raccontiamo altri 4 buoni motivi per sceglierlo.

La storia.
Le stanze del JHD Dunant Hotel raccontano il grande pensiero di Jean Henri Dunant, che proprio a Castiglione delle Stiviere maturò l’idea della Croce Rossa quando, durante le Guerre d’Indipendenza per l’Unità di Italia, vide come le donne del luogo, con impegno e dedizione, curavano i feriti dopo le battaglie.
L’hotel ispirato alla straordinaria figura del filantropo sorge tra l’altro proprio accanto alla sede del Museo Internazionale della Croce Rossa.
Il design.
Il designer Ermanno Preti ha ideato uno spazio capace di utilizzare le emozioni come vero e proprio motore di ricerca e progettando gli spazi ha voluto offrire un navigatore sentimentale che utilizza arti visive, 3D, scultura, grafica concettuale, materia, cuore ed intelletto.
Al JHD Dunant Hotel gli ospiti possono ritrovare il piacere della condivisone, grazie ai divanetti etnici pensati per gli spazi comuni del secondo piano e alle altalene del terzo piano.
Alcuni degli oggetti più importanti della storia del design mondiale (soprattutto sedute) sono stati raccolti al JHD Dunant Hotel per creare un percorso educativo, culturale, sensoriale ed emozionale.
Questi oggetti si trasformano, cambiano funzione e posizione nello spazio e nell’immaginario: divani del ‘700 fluttuano a mezz’aria sulle pareti, sedie di campagna perdono le gambe e finiscono sul pavimento, cassettoni e comò dei primi del ‘900 vengono destrutturati e trasformati in altro, dando energia allo spazio.

La colazione.
Il tavolo della colazione, a forma di chiocciola, infrange le barriere tra le persone invitando alla condivisione, come nello spirito del fondatore della Croce Rossa.
Bisogna fidarsi e non rimanere perplessi davanti a questo vortice di coraggiose follie perché sono proprio le cose che non si conoscono che ci cambiano la vita!
E vi assicuro che dal JHD Dunant Hotel si esce proprio così, sopratutto dopo una colazione a base di buon caffè, frutta fresca e dolci homemade, tra cui la tradizionale sbrisolona mantovana.
I comfort.
Tutte le camere sono spaziose e insonorizzate, dotate di cassaforte per pc, connessione Wi-Fi gratuita, TV satellitare e frigo bar e sono arredate mescolando pezzi d’antiquariato con altri di design.
Per un soggiorno speciale noi vi consigliamo di scegliere una delle suites, con le splendide vasche di design che troneggiano al centro delle stanze.
L’Hotel mette a disposizione degli ospiti un parcheggio esterno e un garage interno, entrambi gratuiti, e un Centro Congressi con 5 Sale Meeting.
Se il nostro racconto vi ha incuriositi non vi resta che prenotare e lasciarvi stupire da questa struttura veramente fuori dal comune.


Linda

Informazioni su Linda

37 anni, insegnante, viaggiatrice e un sogno: poter correre nei musei come Jules e Jim. Ama fare e disfare le valigie, crede che sia bello partire e anche ritornare. Odiava Milano ed ora non riesce più a farne a meno. È diventata la città che può chiamare casa.

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