#mytravels. 3 destinazioni imperdibili sull’isola di Faial.


Faial è una delle 9 isole che compongono l’arcipelago delle Azzorre ed è ben nota tra i velisti di tutto il mondo perché è l’unica tappa intermedia nella traversata Oceanica tra Americhe ed Europa.
Questa piccola isola nel bel mezzo dell’Atlantico era nella mia bucket list da alcuni anni (fin dal mio primo viaggio alle Azzorre nel 2016) e così, quando la pandemia ha fatto saltare il nostro viaggio in Vietnam e Laos, non abbiamo avuto dubbi nello sceglierla come destinazione di ripiego.
Tre o quattro giorni sono più che sufficienti per visitarla e tre sono le destinazioni imperdibili.
Horta, la minuscola capitale dell’Isola, è celebre per la sua coloratissima Marina dove velisti da ogni parte del globo hanno lasciato un ricordo del loro passaggio con disegni e messaggi.
Un indirizzo iconico in città è Peter Café Sport, dove i lupi di mare si ritrovano per bere il celebre Gin do Mar e i turisti vengono in pellegrinaggio per una foto ricordo e per fare incetta di graziosi souvenir nella vicina boutique.
Faial è spesso chiamata la “Ilha Azul” per la quantità di ortensie che ogni Estate ricopre il suo entroterra.
Salendo fino alla Caldera (l’enorme cratere con un diametro di quasi 2 km e una profondità di 400 metri) guiderete  tra foreste rigogliose ed alti muraglioni di ortensie in fiore ma fate attenzione: quassù il meteo è davvero inclemente e non è raro, spostandosi dalla costa assolata, di ritrovarsi immersi in una nebbia fittissima!
Il Vulcao dos Capelinhos, con il suo paesaggio lunare, è una delle destinazioni più scenografiche di Faial ed è considerato il punto più occidentale d’Europa (esistono infatti altre isole dell’arcipelago che si trovano geograficamente più ad Ovest, ma fanno parte della placca tettonica del Nord America!).
L’ultima eruzione, durata 13 mesi tra il 27 Settembre del 1957 e il 24 Ottobre del 1958, ha causato la distruzione di 300 case e l’evacuazione di oltre 2000 persone (molte emigrate verso il Canada e gli Stati Uniti) donando al promontorio, con il suo faro abbandonato e le sue surreali formazioni vulcaniche, l’affascinante aspetto attuale.
Questo è il luogo ideale dove ammirare il tramonto, magari con un’escursione in barca quando le condizioni del mare lo consentono.

Travel Tips:
Da Peter Café Sport si mangia quasi ad ogni ora del giorno e il pantagruelico piatto di pesce e frutti di mare rimarrà impresso per anni nei vostri ricordi.
Altri due indirizzi interessanti sono il Mercado Municipal da Horta, con diversi corner dove gustare deliziosi spuntini a base di prodotti locali e l’Oceanic Café, dove assaggiare i petiscos, ovvero le tapas isolane.
Per una giornata di mare vi consiglio la spiaggia di sabbia nera di Porto Pim, poco distante da Horta, o le scenografiche piscine naturali di Poça da Raínha.
Non potete assolutamente lasciare l’Isola senza aver assaggiato le succulente zuppe di pesce del Ristorante Genuino, dove potrete anche imbattervi in una vera e propria leggenda vivente: il velista Genuino Madruga, famoso per essere l’unico uomo di mare portoghese ad aver circumnavigato in solitaria il globo, navigando dall’Atlantico al Pacifico e doppiando per ben due volte Capo Horn!
Una visita alla Fabrica da Baleia de Porto Pim, trasformata oggi in un interessante museo, sarà utile per comprendere il passato baleniero di queste isole, che si sono fortunatamente trasformate in una delle più famose destinazioni al mondo per il whale watching (a differenza delle Isole Faroe, dove ancora ci si ostina a perpetrare assurdi e crudeli massacri di cetacei).
Noi abbiamo scelto di dormire all’Internacional Azores Boutique di Horta che si affaccia sulla Marina ed ha camere moderne e confortevoli, dedicate a tutti quegli avventurieri ed esploratori che nel corso dei secoli hanno intrecciato i loro destini con quello dell’Isola.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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