#mytravels. La Ruta de las Flores


El Salvador è il più piccolo Stato dell’America Centrale e, nonostante le sue bellezze naturalistiche e le sue città coloniali, è una meta poco battuta dal turismo internazionale a causa della sua cattiva nomea in termini di sicurezza.
Potete infatti trovare El Salvador nelle classifiche degli Stati più pericolosi al mondo a causa dell’alto numero di omicidi e della presenza sul territorio delle Pandillas, bande armate a cui il nuovo presidente, il giovanissimo Nayib Bukele, ha dichiarato guerra con risultati che sembrano già più che buoni.
Se in passato infatti i turisti dovevano essere scortati nei trekking e durante gli spostamenti da guardie armate, oggi viaggiare in El Salvador non presenta rischi particolari e, fatta eccezione per alcune zone della Capitale San Salvador, il Paese è tranquillo e sicuro.
Uno degli #hashtag a tema più popolari su Instagram è #dontskipelsalvador ed è proprio quello che mi sento di consigliarvi io: qualora decideste di fare un viaggio in America Centrale non saltate El Salvador, date una possibilità a questo piccolo Paese e non rimarrete delusi!
Ad attendervi troverete una popolazione accogliente e gentile, cibo buonissimo, affascinanti città coloniali e paesaggi naturali di grande bellezza.
Sapevate che le gare di qualifica per le Olimpiadi di Tokyo nella disciplina del Surf si sono svolte proprio in El Salvador, sulle meravigliose spiagge lambite dall’Oceano Pacifico di El Sunzal e La Bocana?
L’ambizioso progetto “Surf City” promette di trasformare in breve El Salvador in una delle destinazioni preferite dai surfisti di tutto il mondo quindi, se amate l’Oceano e una buona dose di boho vibes, cominciate a fare le valige!
D’altra parte El Salvador ha molto altro da offrire oltre alle spiagge: le dimensioni ridotte del Paese e il buono stato della sua rete stradale permettono infatti di spostarsi con facilità su tutto il territorio e di godersi un itinerario variegato che abbini al mare il trekking nei Parchi Naturali e una tappa culturale e gastronomica nelle coloratissime città coloniali.

Se mi leggete da un po’ conoscerete di sicuro la mia ossessione per le città coloniali e potrete quindi facilmente immaginare come il mio proposito di visitare El Salvador sia partito proprio da lì: dalle immagini di Concepción de Ataco, uno dei pueblos che sorgono lunga la scenografica Ruta de Las Flores.
Questa strada, che si snoda lungo le Apaneca Hills tra villaggi pittoreschi e piantagioni di caffè, è una delle destinazioni turistiche più rinomate del Paese e deve il suo nome proprio alla fioritura delle piante di caffè che in Primavera si ricoprono di piccoli fiori bianchi simili ai gelsomini, donando al paesaggio un aspetto fiabesco e surreale.
Il primo motivo per cui ci siamo innamorati della Ruta de las Flores è stato il clima: fuggendo dalla rovente Estate europea abbiamo tirato un sospiro di sollievo per l’aria fresca, i cieli tersi e la lussureggiante vegetazione che abbiamo trovato ad attenderci.
Sono poi bastate poche ore trascorse passeggiando per le strade acciottolate di Concepción de Ataco per innamorarci di tutto il resto: i colori, lo street food, i bellissimi murales, la musica, i sorrisi della gente e un’atmosfera festosa che non respiravamo ormai da moltissimi mesi.
A Concepción abbiamo alloggiato nel boutique hotel Casa 1800 Ataco, un piccolo albergo con camere accoglienti e colorate affacciate sul lussureggiante paesaggio circostante.
Qui troverete la piattaforma in legno con l’iconica sedia a dondolo che spopola su Instagram e un ristorante che serve il meglio della gastronomia salvadoregna a partire dalla colazione, con il delizioso Desayuno tipico, il Té Chai (a base di spezie e cacao!) e le indimenticabili tostadas (con fagioli neri, avocado, pomodoro, spinaci e patate) a cui ripenso ancora con un sospiro di nostalgia!

 

La Ruta de las Flores: itinerario di viaggio.
♥ Concepción de Ataco.
Il vostro itinerario alla scoperta della Ruta de las Flores non può che partire da Concepión de Ataco e dai suoi coloratissimi murales in stile naif. Se vi capiterà di visitare questo pueblo di domenica, come è successo a noi, vi troverete immersi nella più gioiosa atmosfera di fiesta e potrete assaggiare il delizioso cibo di strada in decine di pittoresche bancarelle.
♥ El Carmen Estate.
Che voi siate o meno dei coffee addict una visita in una piantagione di caffè è imprescindibile!
El Carmen Estate, con i suoi macchinari americani degli anni ’30 ed i suoi interessanti coffee tours, è la tappa ideale per scoprire tutto il complicato ed affascinante procedimento che si nasconde dietro ad una tazzina.

♥ Albania Adventure.
Questo parco ospita un labirinto, costruito con oltre 2000 piante di cipressi, che è considerato uno dei 5 più grandi al Mondo!
Il labirinto e il parco sorgono tra le piantagioni di caffè, poco distante dal pittoresco pueblo di Apaneca.
Il parco di Albania ospita anche diverse attrazioni adrenaliniche (un pendolo che è il più alto del Paese, un percorso di canopy e un percorso in bicicletta su un cavo ad alta quota) e un ristorante all’aperto che serve delizioso cibo locale (i gamberoni fritti e i centrifugati di frutta tropicale sono buonissimi!)

♥ Nahuizalco.
Questo colorato pueblo è una destinazione famosa per il pittoresco mercato e per l’artigianato locale (incentrato principalmente sulla lavorazione del vimini e del legno), ma è anche uno dei pochi luoghi in El Salvador dove è ancora presente una piccolissima percentuale di popolazione indigena con la propria identità culturale e i propri costumi tradizionali.
Il murales #soyindigena celebra proprio la cultura dei nativi e rievoca i tragici eventi del 1932, con l’intento di non dimenticare gli indigeni di El Salvador.
La “Matanza” è il nome con cui si ricorda il massacro di contadini salvadoregni, in gran parte appartenenti alle popolazioni native, ordinato dal generale Maximiliano Hernández Martínez nel 1932 nei dipartimenti di Ahuachapán, La Libertad e Sonsonate per sopprimere una breve rivolta contadina, causando un numero di vittime imprecisato (tra i 10.000 e i 40.000) e di fatto spazzando via gli indigeni dal Paese.

♥ Salcoatitán.
A 1500 metri di altitudine, poco distante dal pueblo di Salcoatitán, si può ammirare un gigantesco albero di Ceiba con più di 500 anni di storia.
Questo albero, considerato sacro dai popoli indigeni, veniva sempre piantato all’ingresso delle città e rappresentava i tre mondi della cultura ancestrale: le radici infatti rappresentavano gli inferi, il tronco la vita terrena e i rami la vita celeste.

 

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Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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