#mytravels. Il Four Seasons Casa Medina di Bogotà.


Bogotà è una città vivace, colorata ed affascinante e, con il suo clima fresco e piacevole dovuto all’altitudine di ben 2640 metri, per noi ha rappresentato la tappa ideale per riprenderci dal caldo soffocante della costa caraibica e dalle fatiche di un viaggio di 3 settimane alla scoperta di 3 diversi Paesi.
Per il nostro soggiorno abbiamo scelto il Four Seasons Casa Medina, una bellissima dimora storica dichiarata Monumento di Interesse Culturale nel 1984, che sorge proprio nel cuore di Chapinero, il distretto di Bogotà conosciuto come Zona G (dove G sta per Gourmet), rinomato per essere un paradiso per i foodies e una destinazione imperdibile per tutti quei viaggiatori che ritengono il cibo un aspetto essenziale del viaggio.
Una premessa è d’obbligo: non lasciatevi intimorire dalla nomea che alcuni distretti di Bogotà si sono conquistati perché la città è in linea di massima sicura e, muovendovi con le dovute precauzioni che osservereste in qualsiasi grande metropoli, potrete esplorarla senza alcun rischio, concedendovi anche lunghe passeggiate con soste interessanti alla scoperta di birre artigianali, boutique di designer locali, cocktail bars pluri-premiati e rinomati ristoranti gourmet.


Il Four Seasons Casa Medina, una dimora progettata nel 1946 dall’artista ed architetto Colombiano Santiago Medina Mejia e restaurato nel 1988 dall’architetto Luisa Amelia Pinto e dal designer Fernando Reyes Elicechea, con il suo stile unico ed i suoi dettagli stupefacenti (soffitti con travi a vista, boiserie, colonne in pietra, scudi araldici e scenografiche scalinate a chiocciola), trasuda fascino coloniale da ogni dettaglio.
Il Casa Medina ha 43 camere e 19 suites con bagni in marmo (corredati di walking-in showers o grandi vasche), eleganti zone living e romantici caminetti; insomma un perfetto urban retreat con tutti gli immancabili dettagli Four Seasons, (ovvero quei piccoli ed inconfondibili dettagli che caratterizzano ognuna delle 124 proprietà sparse in giro per il mondo e che ci fanno immediatamente sentire a casa non appena varchiamo la soglia di un Four Seasons, perché sappiamo già quali coccole aspettarci): dalle bath amenities con ingredienti locali (in questo caso sono di Loto del Sur, a base di acacia amazzonica) alla lussuosa biancheria da letto, e dalle sontuose colazioni alle incantevoli decorazioni floreali!

Noi abbiamo soggiornato in una delle bellissime Executive Suite con caminetto ed abbiamo davvero amato questo dettaglio più unico che raro in una camera d’albergo: un camino vero, da accendere con legna scoppiettante, e davanti al quale sedersi per fare colazione al mattino o bere una tisana a fine giornata.
L’in-house restaurant Castanyoles è un elegante ristorante di cucina Spagnola ospitato in una romantica greenhouse con pavimenti in ceramica colorata che, con i suoi piatti gourmet e i suoi Signature Cocktails, si inserisce perfettamente nel panorama gastronomico entusiasmante della Zona G di Bogotà.

Al mattino potrete scegliere tra una romantica colazione in camera  (le Eggs Benedict del Four Seasons sono inarrivabili!) o il sontuoso e coloratissimo buffet del Castanyoles che, con le sue numerose food stations, offre pietanze tradizionali come le Arepas, i Tamales e il delizioso Cassava bread o le classiche opzioni internazionali (formaggi, salumi ed uova preparate al momento) accompagnate da un tripudio di frutta tropicale, da succhi freschi ed opzioni healthy.
Il Four Seasons Casa Medina ha una palestra perfettamente attrezzata e una piccola Spa con steam room dove concedervi un massaggio o un trattamento ispirato dalle tradizioni e dagli ingredienti locali, come il Citrus Paradise Ritual o il Colombian Green Coffee Wrap.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.