Diritto alla pizza.


Se siete di quelle persone che amano scrivere nei biglietti per accompagnare i regali di Nozze cose stomachevoli tipo: “Oggi profumo di fiori… Domani profumo di bimbi” (giuro che ne ho conosciuta una!), oppure se siete di quelli per cui la pipì dei bambini è Pipì degli Angeli, allora passate oltre perché questo post potrebbe urtare la vostra suscettibilità!
I bambini non mi piacciono, anzi a dire il vero non li sopporto proprio.
E non è che non mi piacciono a priori (come ad esempio non mi piacciono a priori les esgargot, pur senza averle mai assaggiate): se non mi piacciono è perché, nel 95% dei casi, i bambini sono maleducati fino a rasentare l’inciviltà e perché, sempre nel 95% dei casi, gli adulti privi di figli sono costretti a subire i figli degli altri praticamente in ogni occasione.

Sabato scorso ho avuto la pessima idea di andare a mangiare una pizza dopo il cinema (lo so, lo so, è una vera follia… ma posso aver diritto a voler mangiare una pizza di sabato, una volta ogni tanto?!?) e, benché fossero quasi le 22.00, la pizzeria assomigliava ad un Girone dell’Inferno: quello degli Urlatori (che ahimé Dante non aveva previsto), con decine di piccoli Hobbits intenti a correre a rotta di collo tra i tavoli urlando come selvaggi.
Il 95% dei bambini al ristorante sono invadenti ed indisciplinati come il mio dobermann di 5 mesi… ma io mi guardo bene dal portare il mio dobermann di 5 mesi il sabato sera in pizzeria, per lasciarlo libero di fare lo slalom tra i tavoli e di assordare gli avventori a suon di latrati!
E a chi potrebbe obiettare che i Cani sono Cani mentre i Bambini sono Bambini, io potrei rispondere che i Maleducati sono sempre e comunque Maleducati a qualsiasi specie, razza, ed età appartengano.
Per fortuna che secondo i media la crescita demografica in Italia è praticamente pari a zero!
Non mi spiego come mai allora sia possibile incontrare orde di piccoli maleducati praticamente ovunque, nonostante io eviti accuratamente i luoghi amati dalle famigliole rumorose: al cinema vado a vedere solo i “mattoni” e i film d’essai; non frequento i villaggi vacanze dall’età di 18 anni, a parte qualche rarissima eccezione nei c.d. villaggi atmosphere (cioè per gente che non vuole seccature di nessun genere, meno che mai mini club ed animazione); sono passata dalla discesa allo sci di fondo; vado in spiaggia negli orari in cui i bambini dovrebbero fare il riposino pomeridiano; scelgo alberghi che non praticano “sconti famiglia” e via dicendo…
Bhè… tutto inutile!
Ormai spuntano fuori come funghi anche nei posti più impensati: nelle aree benessere degli alberghi (certo, non entrano nella sauna… ma se la sauna è adiacente alla piscina sai che relax!); alle terme (provate le terme di Merano: in confronto l’Aquafan è il regno del silenzio!); in palestra (ho smesso di andare in palestra per evitare di trovare lo spogliatoio invaso di bambini: la fine della mia ora di pilates coincideva con l’inizio dell’ora di nuoto per i 5-6 anni); nelle boutique (per fortuna più che altro durante le feste di natale o il periodo dei saldi: mammina che prova i vestiti, papino che guarda le gambe delle commesse, e il pargolo che fruga con le manine appiccicose ovunque); nei ristoranti per gourmet; perfino a teatro!

Vabbè, che altro dire?
Dopo aver precisato che esiste comunque un 5% di adorabili ed educatissimi pargoletti (ci tengo: ho delle amiche che hanno figliolette bellissime ed assolutamente silenziose!) concludo consigliando una spassosissima puntata di Sex and the City (la numero 9 della sesta serie) che parla proprio di questo argomento.
Il titolo è “Diritto alle scarpe”.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.