Macarons: Pierre Hermé vs. Sadaharu Aoki. 2


Paris_macaron

Torna il tradizionale appuntamento parigino con la verticale di macarons.
Come sapete quando si parla di meringhette sono un’integralista e la mia è una religione assolutamente monoteistica: Pierre Hermé è l’unico e solo oggetto della mia adorazione.
Così, dopo aver assaggiato un’unica volta nel 2011 (per puro dovere di cronaca) i macarons di Ladurée, sono rimasta fedele negli anni al mio solo ed unico amore fino all’ultimo 19 giugno.
Quando siamo stati a fare colazione nella pasticceria di Sadaharu Aoki infatti non ho saputo resistere ai gusti esotici dei suoi macarons e ne ho comprati 3, da abbinare ai consueti 5 di Pierre in un’impegnativa verticale mattutina.
Macarons for breakfast  insomma (che, se proprio vogliamo essere obiettivi, non è l’ideale per cominciare al meglio una giornata!)
Ma vediamo nel dettaglio come è andata.
Di Pierre Hermé ho assaggiato Jardin subtil, Infinement Rose, Infinement Caramel, Mogador, Velouté Ispahan.
Di Sadaharu Aoki ho assaggiato Matcha, Yuzu, Hojicha (una particolare qualità di tè Bancha).
– Ispahan Velouté: è una variazione estiva a base di yogurth.
La ganache è arricchita da lamponi a pezzetti ma rimane leggermente troppo acidula e gommosa.
Preferisco decisamente l’originale burroso!

– Infinement Rose: la ganache  è cremosa e delicatissima e la meringhetta è come al solito leggera e fragrante ma l’insieme si rivela forse poco profumato.
– Hojicha: la meringhetta è troppo mandorlata ma la ganache  è eccezionale, molto aromatica, leggera e vellutata.
– Matcha: meringhetta troppo mandorlata ma ganache  buonissima, leggera e affatto untuosa.
– Yuzu: molto acidulo ed aromatico ma la ganache  risulta un po’ troppo compatta.
Solito “difetto” della meringhetta che sa eccessivamente di mandorla.

– Jardin subtil: questo macaron fa parte delle edizioni limitate di Pierre Hermé ed è declinato nei sapori del limone e del peperoncino.
La meringa è come al solito impeccabile.
La ganache  è fresca con una sorprendente nota piccante finale.

– Mogador: ho assaggiato decine di volte questa varietà di macaron al cioccolato e passion fruit  e devo dire che non delude mai.
E’ uno dei miei gusti preferiti di sempre, semplicemente commovente.

– Infinement Caramel: come sopra.
L’ho assaggiato decine di volte e rimane ineguagliabile.
Una parola sola: #foodporn.

Da questa piccola verticale esce evidentemente vincitore Pierre ma devo dire che, a differenza di quelli di Ladurée, i macarons di Sadaharu Aoki hanno buone possibilità di contendersi la palma della vittoria.
E’ vero che la meringhetta a mio parere ha un gusto eccessivamente mandorlato e una consistenza leggermente “gommosa” ma ammetto che si tratta di gusti personali.
Le ganache  di Sadaharu Aoki (a differenza di quelle di Ladurée che a mio parere sono troppo pesanti e burrose), sono infatti impeccabili e valgono sicuramente un assaggio.

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Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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2 commenti su “Macarons: Pierre Hermé vs. Sadaharu Aoki.