Hydra tra tutte le isole greche è probabilmente quella dove si respira l’atmosfera più gypset e bohémienne e, se siete alla ricerca di un rifugio esclusivo e lontano dai soliti itinerari turistici, questo è il posto che fa per voi.
I suoi vicoli candidi popolati di gatti sonnacchiosi, le sue cascate di bouganville ed oleandri in fiore, il suo porticciolo elegante e le sue piccole boutique alternative vi conquisteranno immediatamente.
Ma a conquistarvi più di ogni altra cosa sarà il silenzio surreale rotto solo dal frinire delle cicale e dal rumore di zoccoli sul selciato: su tutta l’Isola infatti sono banditi i veicoli a motore, ci si sposta solo a piedi o a dorso di mulo (qui fortunatamente gli animali non sono tenuti in condizioni pietose come a Santorini!) e il tempo sembra essersi fermato in un giorno qualsiasi di un secolo fa.
Hydra, per qualche misterioso e fortunato motivo, non è una destinazione in cui attraccano i giganti del mare e l’unica nave da crociera a fare tappa in quest’Isola fuori dal tempo è il veliero Star Flyer, che condivide con questo piccolo gioiello del golfo di Saronico l’atmosfera esclusiva, romantica e vagamente vintage.
Dopo aver lasciato la caldera di Santorini nel tardo pomeriggio del 1 Giugno ed aver goduto dell’indimenticabile spettacolo di ben tre tramonti sul mare (il capitano Sergey Tunikov sa bene come rendere felici i suoi passeggeri regalando loro “wow effect” a iosa!) abbiamo raggiunto Hydra nella mattinata del nostro ultimo giorno a bordo, attraccando a largo del romantico porticciolo.
Dopo un pranzo con vista al Tropical Bar siamo scesi fuori bordo per trascorrere il caldissimo pomeriggio nuotando, prendendo il sole sui materassini e facendo sci d’acqua.
Se non avete mai provato l’ebbrezza di una nuotata a largo non avete idea di quanto possa essere incantevole (superato il primo impatto con l’acqua fredda) tuffarsi nel blu più profondo e per me questo rimane uno dei tanti buoni motivi che valgono da soli una vacanza in barca a vela!
Abbandonata a malincuore l’acqua cristallina verso le 6 di sera siamo scesi a terra, per goderci la golden hour a spasso per Hydra e respirare un po’ di quell’atmosfera romantica celebrata dal film “Boy on a dolphin” girato proprio qui nel 1957.
Passeggiando lungo il molo e spingendovi fino al bastione Nord-Orientale per godervi lo spettacolo del tramonto vi sembrerà quasi di potervi imbattere in una giovanissima Sophia Loren che proprio qui, interpretando il ruolo di Phaedra, cantò in greco accompagnata dalla chitarra di Tony Maroudas la canzone “Tι΄ναι αυτό που το λένε αγάπη” (Quella cosa chiamata amore).
Nessun luogo meglio di Hydra avrebbe potuto fare da cornice alla conclusione della mia crociera nel Mediterraneo a bordo di Star Flyer e al calare della notte, mentre i marinai issavano per l’ultima volta le vele sulle note di “Conquest of Paradise” noi passeggeri abbiamo brindato, champagne alla mano, al nostro viaggio di ritorno verso il porto di Atene.