#mytravels. Cervo Zermatt.


Cervo Zermatt è un mountain resort dall’atmosfera boho-chic che starebbe benissimo nella guida “Gypset Travel” di Julia Chaplin: pochi hotel infatti, tra le centinaia visitati in tutti questi anni di travel blogging, mi hanno colpita per un’atmosfera così eclettica, rilassata e bohémien.
Innanzitutto Cervo è un destination resort, nel senso che un soggiorno qui vale da solo il viaggio e che, a meno che voi non pratichiate un qualche sport invernale, una volta fatto check-in non avrete più voglia di allontanarvi dall’albergo fino al momento del check-out.
L’hotel sorge defilato dal villaggio di Zermatt, abbarbicato sulle pendici della montagna che lo sovrasta ed ovviamente affacciato sulla maestosa sagoma del Matterhorn, ma si raggiunge in pochi minuti dal centro con un comodo ascensore panoramico.
Arrivati qui e preso possesso della vostra camera o suite in stile alpino contemporaneo  (e piena di dettagli deliziosamente Instagrammabili), vi sentirete proiettati in una dimensione spazio-temporale unica: potreste essere in Svizzera ovviamente, ma anche sull’Himalaya, sulle montagne dell’Atlante, nelle steppe dell’Asia Centrale o in un villaggio termale nel Nord del Giappone.
E in effetti, soggiornando al Cervo Zermatt, avrete a vostra disposizione una Onsen, una Yurta ed un Bazaar e potrete praticare yoga e meditazione in una Ritual Room dall’atmosfera unica e quasi mistica, come vi capiterà difficilmente di trovare anche durante uno yoga retreat in India.


Ma andiamo con ordine.
Cervo è prima di tutto una raffinata contaminazione stilistica e culturale, un melting pot di elementi d’arredo di design e di dettagli folk, un mix di prodotti a km zero e spezie esotiche, di tradizioni locali ed influenze internazionali, il tutto incastonato nello stupefacente paesaggio delle Alpi Svizzere.
Tutto è pensato per invitare alla mindfullness, al rilassamento totale, all’armonia con la Natura, alla ricerca del sé e alla fusione con l’ambiente circostante.
La Mountain Ashram Spa è il cuore pulsante del resort che racchiude in sé tradizioni antiche provenienti da ogni parte del mondo: la piscina a sfioro è ispirata ad una Onsen giapponese, c’è una Sauna svedese con tanto di sorgente ghiacciata in cui immergersi per completare il rituale e una yurta mongola (arredata con mobili tibetani e cuscini marocchini) dove sedersi a sorseggiare una tazza di tè bollente.
Il ristorante Bazaar richiama nelle atmosfere i souk di Marrakech e Fès e serve mezzeh libanesi, momo nepalesi e curry indiani: tutto il menù (fatta eccezione per il Signature Burger) è composto da proposte vegetariane, nel segno della sostenibilità e della consapevolezza.
La colazione, come dovrebbe accadere sempre quando si è in viaggio, è un momento assolutamente speciale con un’atmosfera easy e rilassata, un panorama mozzafiato e una proposta gourmet di livello.
Per godervi al meglio la bellezza che vi circonda sedete sui cuscini ricavati da vecchi kilim berberi di fronte alle grandi vetrate affacciate sul Matterhorn (che di mattina presto ha la cima indorata dal sole) e servitevi dal sontuoso buffet, brindando alla giornata appena iniziata con un bicchiere di Franciacorta e concedendovi un piatto di uova rigorosamente à la carte (avocado toast con uovo pochè, eggs royal o una deliziosa Shakshuka?!).
Che ad attendervi ci sia una giornata di puro ozio o di attività adrenaliniche sulla neve non potrete comunque rinunciare al rito tutto alpino dell’après-ski, specialmente se celebrato nel modo più bohèmien che si possa immaginare, con DJ Set ospitato in un Citroën Type H WildCamp!
In fondo, come avrete capito, Cervo non è un semplice hotel ma uno stile di vita assolutamente nomade e non convenzionale (e con una fantastica playlist dedicata!).


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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