Nella valle di Kathmandu con “Viaggia con Carlo Adventures & Expeditions”.


Ho aspettato per più di due anni il momento in cui avrei potuto finalmente scrivere questo post e raccontarvi la “mia” Kathmandu, scoperta nel febbraio del 2020 grazie all’agenzia italiana “Viaggia con Carlo Adventures & Expeditions”, un tour operator che promuove un turismo etico e sostenibile, il più possibile a contatto con le popolazioni locali, nel rispetto di culture, tradizioni e diversità.
Il Nepal è stato il mio ultimo viaggio subito prima della pandemia e sono dovuta rientrare precipitosamente in Italia il 2 Marzo 2020 quando già il mio passaporto, causa Covid19, iniziava a creare dei seri problemi.
In Asia (la mia amatissima Asia) sono potuta tornare solo dopo 1 anno, 9 mesi e 20 giorni ma non c’è stato un momento, durante questa lunghissima pandemia, in cui non abbia ripensato con nostalgia a quell’ultimo magico viaggio in terra Himalayana.

Oggi finalmente tutte le restrizioni di viaggio legate al Covid19 sono cadute ed è possibile viaggiare nei Paesi aperti al turismo con un certificato vaccinale e/o un PCR test, in base alle regole d’ingresso stabilite dal Paese di destinazione.
In Nepal in particolare tutti i viaggiatori “fully vaccinated” da almeno 14 giorni sono i benvenuti senza ulteriori test e potranno ottenere il loro “Visa on arrival” direttamente in aeroporto, proprio come succedeva prima della Pandemia.
E così finalmente “Viaggia con Carlo Adventures & Expeditions”, dopo due anni di stop forzato, vi aspetta di nuovo a braccia aperte in Nepal, con i più classici trekking himalayani ma anche con itinerari culturali come quello che abbiamo fatto io e la mia amica Amrita due anni fa e che oggi posso finalmente raccontarvi!

Tutti i tour di Viaggia con Carlo, anche i trekking nei luoghi più remoti (come ad esempio quello dedicato al regno proibito del Mustang) iniziano e si concludono a Kathmandu, con degli itinerari culturali alla scoperta delle tre città reali della sua vallata, accompagnati da guide locali che parlano perfettamente la lingua italiana.
♥ I tre complessi sacri imperdibili.
♥ Il nostro viaggio in Nepal è iniziato con un’esperienza che ricordo ancora come una delle più belle ed intense di sempre: la visita del Pashupatinath Temple durante la festività indù del Maha Shivaratri.
Questo, che sorge sulla riva del fiume Bagmati, è il più importante tempio induista del Paese, con un nucleo originario che risale al VI secolo d.C., ed è consacrato al dio Pashupati, una delle manifestazioni di Śiva.
Il festival di Shivaratri attira decine di migliaia di fedeli e di sadhu che si riuniscono per cantare i sacri mantra e compiere le Pūjā, tra centinaia di fuochi e ghirlande di fiori, in un’atmosfera mistica e festosa ad un tempo che ci ha lasciato letteralmente incantate: un’esperienza che è valsa da sola l’intero viaggio (trovate i miei video qui e qui).
♥ Un altro momento indimenticabile del nostro viaggio nella valle di Kathmandu è coinciso con la visita dell’iconica Boudhanath, la Stupa altra 36 metri che è simbolo stesso della città e patrimonio UNESCO dal 1979.
Qui abbiamo avuto la fortuna di assistere ad un’altra bellissima cerimonia religiosa, con canti e preghiere dei monaci tibetani.
Intorno a questo tempio vive infatti una vasta comunità di profughi, stabilitasi qui in seguito alla diaspora degli anni ’50 provocata dall’invasione del Tibet da parte della Cina, e troverete ad attendervi un’atmosfera magica ed indescrivibile (oltre a molte piccole botteghe artigianali che vendono oggetti bellissimi provenienti dal Tibet).
♥ Un’altra tappa imperdibile nella valle di Kathmandu è il meraviglioso Swayambhunath (anche conosciuto con il nome di Monkey Temple, per le numerose scimmiette che lo popolano), un antico complesso religioso buddhista con contaminazioni indù situato in cima ad una collina che si raggiunge inerpicandosi su per una scalinata di 365 gradini.
Questo tempio è uno dei luoghi di culto più antichi del Paese e sembra risalire all’inizio del V secolo.
Il nome del complesso religioso significa “sorto da sé” perché, secondo la leggenda, un tempo la Valle di Kathmandu era un lago dalle cui acque emerse spontaneamente la collina su cui si trova questo bellissimo Stupa.


Alla scoperta della città reali.
Le tre antiche città reali nella valle di Kathmandu sono (oltre alla stessa Kathmandu) Patan, conosciuta anche con il nome di Lalitpur, che è considerata anche la più antica e Bhaktapur, che si trova nella parte Est della valle.
Le tre città in realtà formano un unico agglomerato urbano e sarà difficile per un turista capire dove finisce l’una e dove inizia l’altra ed oltretutto, visitandole, imparerete presto che ognuna delle 3 città reali ha una sua Piazza Durbar e che tutte e tre sono state dichiarate patrimonio UNESCO: questo ovviamente sarà fonte di non poca confusione!!!
♥ La piazza Durbar di Patan, con la sua scenografica pavimentazione di mattoni rossi, è una meraviglia dell’architettura Newa ed è famosa per il suo antico palazzo reale, residenza della dinastia Malla, e per il bellissimo Krishna Mandir, un tempio dallo stile architettonico unico nel suo genere.
♥ La Durbar Square di Kathmandu ospita invece il sontuoso Kumari Bahal: residenza della Kumari, una bambina venerata come Dea Vivente. Visitando il suo cortile interno, il bellissimo Kumari Chowk, potrete salutare la Dea che si affaccia da una delle finestre ad orari prestabiliti.
♥ Bhaktapur, conosciuta anche con il nome di “Città dei devoti”, è un’antica città newari e la sua Durbar Square rappresenta forse l’apoteosi dell’architettura nepalese.
I numerosi templi a pagoda, il sontuoso Palazzo delle 55 finestre, la scintillante Porta d’Oro e l’antico tempio induista di Taleju con la sua vasca rituale sono solo alcuni dei monumenti che visiterete con gli occhi pieni di meraviglia per i tanti incredibili dettagli: qui infatti ogni portone, ogni finestra, ogni colonna ed ogni statua sono un piccolo e perfetto capolavoro.
Davanti a questo maestoso complesso architettonico vi sentirete quasi sopraffatti e non saprete più dove guardare o dove puntare l’obiettivo della vostra macchina fotografica per memorizzare ed immortalare tanta bellezza!
Se è vero infatti che il devastante terremoto di magnitudo 7.8 del 25 Aprile 2015 ha causato molta distruzione nella Valle di Kathmandu, è anche vero che si è lavorato molto per restituire i templi ed i palazzi al loro antico splendore e che la  stupefacente bellezza e l’atmosfera magica di questo luogo vi resteranno per sempre nel cuore.

♥ I villaggi di Bungamati e Kokhana: un Nepal rurale ed autentico lontano dagli itinerari classici.
Il nostro ultimo giorno nella Valle di Kathmandu abbiamo deciso di allontanarci dai percorsi turistici più battuti e, in compagnia della nostra guida Rajan, abbiamo esplorato due villaggi tradizionali dove il tempo sembra quasi essersi fermato: una passeggiata per le strade di Bungamati e Kokhana ci ha permesso infatti di scoprire un Nepal rurale ed autentico, pieno di fascino e di colore.
Nonostante i segni evidenti lasciati dal terremoto del 2015 (qui purtroppo la ricostruzione è ancora indietro rispetto alle tre città reali), in questi villaggi spuntano ovunque dettagli di autentica bellezza e, tra portoni scolpiti e piccoli templi, troverete donne in abiti tradizionali intente a filare o ad intrecciare stuoie di paglia di riso.
Durante la nostra passeggiata abbiamo anche visitato un piccolo laboratorio dove si produce l’olio di semi di senape con vecchi macchinari tradizionali, entrando in contatto con quelle comunità locali che sono lasciate ai margini dal turismo di massa e che forse, proprio per questa ragione, hanno meglio conservato la loro autenticità e le loro tradizioni.
Se non vedete l’ora di tornare in Asia e avete voglia di scoprire i meravigliosi paesaggi himalayani  e la valle di Kathmandu vi consiglio di dare un’occhiata al sito internet e alla pagina Facebook di Viaggia con Carlo: gli itinerari in programma per i prossimi mesi sono moltissimi e tutti davvero interessanti!


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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